FABRIANO – Faccia a faccia fiume nella sede di Confindustria Ancona fra Elica e sindacati. Si è trattato di un incontro, terminato dopo oltre quattro ore, per monitorare l’accordo sottoscritto nell’autunno del 2017. Il management della multinazionale fabrianese, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, ha confermato che entro fine mese, sarà riportata in Italia, precisamente nello stabilimento di Mergo, la produzione di 20mila pezzi, cappe Spot-NG che, oggi, vengono prodotti in Polonia.
Nel corso della riunione, inoltre, sono stati affrontati anche i temi legati al ricorso agli ammortizzatori sociali alla luce dei volumi che si produrranno nel corso del 2019. I sindacati hanno ribadito di essere disponibili a continuare il percorso per trovare tutte le soluzioni possibili per non penalizzare il lavoro dei dipendenti.
Segnali di dialogo costruttivo che sono pervenuti dalla stessa multinazionale fabrianese che si è detta disposta a proseguire su questa strada con le parti sociali.
«Ci aspettiamo un 2019 all’altezza di quanto previsto nel piano strategico contenuto nell’accordo firmato a settembre 2017, in continuità con il paradigma sottoscritto che vuole gli stabilimenti fabrianesi centrali nella produzione di cappe per l’area EMEA», hanno ribadito in una nota unitaria i rappresentanti sindacali di Fiom-Fim-Uilm e le Rsu aziendali.
«Le organizzazioni sindacali si danno fin da ora disponibili a continuare il percorso per trovare tutte le soluzioni che siano meno penalizzanti possibili per le lavoratrici e i lavoratori, che preservino al massimo l’occupazione in tutti i siti e che siano all’altezza del prestigio di un’azienda così importante per il territorio e per il tessuto industriale nazionale, continuando la strada già intrapresa per riportare lavoro in Italia», concludono.
E il ritorno di una parte di produzione di cappe dalla Polonia a Mergo, sembra andare nella direzione giusta per la multinazionale presieduta da Francesco Casoli che ha sempre ribadito il massimo attaccamento per il territorio di Fabriano.