FABRIANO – Si inasprisce il confronto fra Elica e sindacati. Prossimo round il 14 settembre, ma i toni sembrano essersi innalzati. Si rischia l’apertura di una procedura di mobilità.
L’accordo con i sindacati in Elica scade a novembre, dunque, il tempo ancora per arrivare a una nuova intesa c’è. Ma, certamente, il summit di oggi – 11 settembre – nella sede di Confindustria Ancona fra le parti sociali, comprese le Rsu degli stabilimenti, e il management dell’azienda fabrianese leader nel settore delle cappe aspiranti, non è andato bene.
Oltre sei ore di incontro, con tanto di pausa perché i toni erano accesi. Ma alla fine, le posizioni rimangono distanti, come si evince dal comunicato unitario di Fiom-Fim-Uilm.
«Le organizzazioni sindacali e le Rsu del gruppo Elica comunicano, unitariamente, che nella giornata odierna non è stato possibile riprendere la trattativa. L’azienda si è presentata al tavolo estremamente contrariata dalla riuscita delle iniziative dello scorso venerdì». Il riferimento è alle due ore di sciopero che ha coinvolto la stragrande maggioranza delle tute blu di Elica.
Giovedì 14 settembre è convocato un nuovo incontro e il coordinamento unitario sindacale «rigetta qualsiasi pregiudiziale da parte di Elica, sia politica che temporale, a cominciare dall’eventuale apertura della procedura di mobilità, in quanto ci sono ancora ammortizzatori sociali da poter utilizzare». Al momento, dunque, i numeri dei potenziali esuberi restano alti, intorno alle 164 unità.
«Ribadiamo la nostra disponibilità a riprendere la discussione in maniera propositiva nell’interesse dei lavoratori. Il prossimo incontro deve avere come uniche argomentazioni quelle di merito e di contenuti, industriali ed economici, se è vera la volontà comune di trovare un accordo condiviso. Le aperture alla discussione già fatte dai rappresentanti dei lavoratori sono andate fin ora in questa direzione: adesso ognuno faccia la sua parte», si conclude la dura nota dei sindacati.
Occorre, quindi, attendere giovedì prossimo per capire come evolverà questa trattativa a rischio che diventi una nuova vertenza. Una volta terminato l’incontro del 14 settembre, i sindacati riferiranno ai lavoratori attraverso le assemblee. Non si escludono, qualora le parti dovessero rimanere distanti, nuove forme di protesta.