FABRIANO – Interrogazione a risposta orale sul futuro produttivo e occupazionale degli stabilimenti marchigiani delle ex Cartiere Miliani di Fabriano, oggi Gruppo Fedrigoni, di proprietà del fondo Usa, Bain Capital, presentata dal consigliere regionale del Partito Democratico, Enzo Giancarli. In particolare, considerate le attuali difficoltà dell’Area Carte Valori, si chiede al presidente della Giunta, Luca Ceriscioli, «se abbia già intrapreso azioni volte a tutelare i lavoratori coinvolti in questa situazione di incertezza e difficoltà; se non ritenga opportuno avviare percorsi istituzionali nazionali ed europei per ricercare possibili soluzioni che permettano la prosecuzione e la rivitalizzazione del segmento produttivo delle carte valori nelle cartiere fabrianesi».
Sono settimane frenetiche per il futuro delle storiche ex cartiere Miliani di Fabriano che tanto lustro hanno dato alle Marche. Si teme, soprattutto, per le prospettive produttive e occupazionali del settore Carte Valori, prodotte nello stabilimento cittadino. La difficoltà a intercettare nuove commesse, con il forte ridimensionamento della produzione di Euro, ha fatto ammettere alla proprietà che, al momento, vi è lavoro sufficiente fino a fine anno, anche grazie all’attuazione di una riorganizzazione partita da alcuni giorni e che riguarda il fermo produttivo di alcuni macchinari durante i weekend. Una misura che non ha precedenti per le ex Cartiere Miliani dove, anzi, non si è mai arrestata la produzione, neppure durante le ferie per le festività e per quelle estive.
«Fabriano vanta una tradizione plurisecolare di produzione di carta, legata in particolare all’invenzione della filigrana, essenziale nella produzione delle carte valori e delle banconote. Le storiche Cartiere Milani di Fabriano, acquisite nel 2002 dalla Fedrigoni SpA, hanno prodotto per più di 150 anni carte valori per Istituti di Credito e Banche centrali sia nazionali che estere», scrive il consigliere regionale Democrat nell’interrogazione.
L’amministrazione delle Cartiere Miliani, attualmente di proprietà di un fondo americano, «ha manifestato recentemente la volontà di cercare investitori intenzionati a collaborare o acquisire il settore “carte valori” in quanto non rientra più fra i segmenti produttivi di interesse della proprietà e non sarà più oggetto di ulteriori investimenti da parte del gruppo americano. Considerato il pesante impatto che questa strategia aziendale avrebbe sull’occupazione e sull’economia dell’entroterra, già messa a dura prova dalla crisi economica e considerato, altresì, che la produzione marchigiana di carte valori, frutto di un percorso ultra secolare di crescita di capacità creativa, conoscenze e competenze, ha arricchito e consolidato la tradizione manifatturiera della nostra regione», si interroga il presidente Ceriscioli «se abbia già intrapreso azioni volte a tutelare i lavoratori coinvolti in questa situazione di incertezza e difficoltà; se non ritenga opportuno avviare percorsi istituzionali nazionali ed europei per ricercare possibili soluzioni che permettano la prosecuzione e la rivitalizzazione del segmento produttivo delle carte valori nelle cartiere fabrianesi». Si attende la risposta orale da parte del Governatore marchigiano nella prossima seduta del consiglio regionale.