Attualità

Accordo di programma, rinnovato sostegno del Governo per le aree di crisi complessa

Una potenziale boccata di ossigeno per il fabrianese, per Val Vibrata, Valle del Tronto e Piceno, per il Distretto Fermano Maceratese. A darne notizia, il senatore della Lega, Paolo Arrigoni: «Una buona notizia per le Marche, riconosciute come uno dei territori in cui prevedere finanziamenti e interventi prioritari»

Il senatore della Lega Paolo Arrigoni
Il senatore della Lega Paolo Arrigoni

FABRIANO – Aree di crisi complessa Marche, approvata risoluzione per un ulteriore sostegno del Governo in Commissione Attività produttive del Senato.

Una potenziale boccata di ossigeno per il fabrianese, in qualità di area colpita della crisi della ex Antonio Merloni, della Val Vibrata – Valle del Tronto – Piceno, del Distretto Fermano Maceratese. A darne notizia, il senatore della Lega, Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama e responsabile della Lega nelle Marche.

«Nella mattinata di oggi, primo agosto, la Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato ha approvato all’unanimità la risoluzione che impegna il Governo a prevedere ulteriore sostegno a queste aree di crisi complessa che coinvolgono complessivamente ben il 60% dei comuni marchigiani. Una buona notizia per le Marche, che a seguito delle audizioni dei soggetti istituzionali e delle associazioni rappresentative delle parti datoriali e sindacali, avvenute lo scorso 8 luglio presso la Prefettura di Ancona, sono state riconosciute come uno dei territori principali del nostro Paese in cui prevedere finanziamenti e interventi prioritari».

Tra gli impegni che il Governo è chiamato ora ad assumersi ci sono le modifiche procedurali necessarie per la semplificazione delle istruttorie e la riduzione dei tempi, così da velocizzare i processi di riqualificazione e di rilancio produttivo del territorio.

«La diminuzione del limite minimo del valore dei progetti da finanziare, attualmente previsto a 1,5 milioni di euro, con la previsione di un ulteriore abbassamento della soglia minima negli accordi di programma, nonché l’inclusione tra le spese ammissibili nei progetti di riconversione industriale di quelle finalizzate alla commercializzazione nei mercati internazionali di prodotti o servizi e per la formazione dei lavoratori nell’ottica dell’internazionalizzazione, sono tutte risposte alle richieste di una migliore corrispondenza dei bandi alla realtà imprenditoriale marchigiana che è rappresentata soprattutto da piccole e medie aziende», spiega Arrigoni.

Altri impegni chiesti al Governo riguardano la possibilità di far partecipare ai progetti imprese in forma di associazione temporanea d’impresa (ATI) e di associazione temporanea di scopo (ATS), nonché la partecipazione di società di persone; l’individuazione di meccanismi automatici che assicurino l’utilizzo delle risorse destinate alla cassa integrazione in deroga per i lavoratori coinvolti nei processi di ristrutturazione o riconversione industriale e produttiva, verificando periodicamente la quantificazione dei bisogni e lo stanziamento delle risorse; l’estensione delle misure finalizzate a prevenire le situazioni di crisi aziendali e a contribuire all’individuazione e alla condivisione di indicatori e di strumenti di tipo organizzativo e finanziario; l’istituzione di zone economiche speciali (ZES) e di zone franche urbane (ZFU); interventi che facilitino la disponibilità di liquidità delle imprese attraverso il miglioramento dell’accesso al credito e l’esercizio del credito d’imposta per l’acquisto dei beni strumentali; e, infine, lo sviluppo del sistema infrastrutturale regionale anche al fine del rilancio della ricostruzione post-sismica.