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Fabriano area di crisi complessa, il plauso del sindaco Santarelli

«Il percorso è avviato. Non è la soluzione al problema, ma è una opportunità, una occasione in più data al territorio di Fabriano», il commento del primo cittadino all'ufficializzazione dell'avvio dell'iter per il riconoscimento avanzato dalla Regioni Marche e Umbria

Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli con la fascia tricolore
Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli con la fascia tricolore

FABRIANO – «Il percorso è avviato. Non è la soluzione al problema, ma è una opportunità, una occasione in più data al territorio di Fabriano». Con queste parole, il sindaco, Gabriele Santarelli, ha commentato la notizia dell’avvio dell’iter per il riconoscimento dell’area di crisi complessa avviato, congiuntamente, dalle Regioni Marche e Umbria.

«In questi mesi abbiamo lavorato con l’Assessore Manuela Bora per avviare un percorso che potesse essere credibile e che potesse avere possibilità di successo. Il primo passo è stato quello di chiedere di poter passare da una idea di area di crisi complessa per il settore della meccanica leggera a quella di una proposta di area di crisi complessa per il settore del bianco. Il motivo sta nell’analisi dei numeri. Infatti, l’area del settore della meccanica leggera coinvolge anche il territorio del comune di Jesi dove i dati relativi all’occupazione, al bilancio delle attività aperte e chiuse, e di altri parametri che vengono presi in considerazione in questi studi, non supportavano e non giustificavano la necessità di avanzare tale richiesta. L’area individuata per il settore del bianco coinvolge anche i comuni dell’Umbria e da qui la necessità di condividere il percorso con la regione confinante».

Il primo cittadino di Fabriano, ricorda «come il riconoscimento di Area di Crisi Complessa consenta l’accesso alla legge 181, uno strumento già disponibile per il nostro territorio per il tramite dell’Accordo di Programma la cui scadenza è stata prorogata al 2020. Questa proroga ci concede il tempo necessario per avviare questo percorso che è lungo e che potrebbe garantirci, una volta scaduto il termine dell’Accordo di Programma, di avere un altro strumento pronto per poter accedere alla 181».

In attesa di ciò, «abbiamo condiviso con la Regione la necessità di avanzare al Ministero la richiesta di revisione dei contenuti della 181 per rendere le misure più facilmente accessibili e con un taglio più adatto alle imprese di medie dimensioni. In questo percorso un ruolo importante e determinante è stato giocato dal comune di Fabriano che è stato sempre presente e attivo al tavolo di lavoro, a volte unico Comune al tavolo. Non ho mai nascosto lo scetticismo verso le potenzialità dello strumento, ma ho sempre comunque portato la voce del territorio e sostenuto la volontà del nostro consiglio comunale rispettando il mandato che mi è stato dato. Ho personalmente stimolato la riflessione sulla necessità di spostare il tiro sul settore del bianco coinvolgendo l’Umbria e ho sostenuto l’importanza di portare avanti il percorso con l’obiettivo di avere una alternativa dopo il 2020. Ringrazio la Regione nella veste dell’Assessore Bora per l’impegno profuso e per aver sempre dimostrato attenzione verso questo percorso».