FABRIANO – La città di Fabriano ha la sua prima candidatura ufficiale in vista delle elezioni nazionali del 4 marzo prossimo. Si tratta di Valeria Carnevali che rappresenterà Potere al Popolo nel collegio uninominale 1 per la Camera dei Deputati.
Si è tenuta mercoledì 10 gennaio ad Ancona la partecipata assemblea di Potere al Popolo, nuovo soggetto politico dal basso che intende intercettare e dare voce alle lotte per il diritto al lavoro, per la difesa dell’ambiente, per il diritto a sanità e a un’istruzione pubblica e per tutti, per il diritto all’abitare.
«Raccoglie partiti, movimenti, cittadini che non si riconoscono nelle politiche del Pd e di coloro che vi erano invischiati e che hanno contribuito all’approvazione di leggi come il Jobs Act, la Buona Scuola o la Legge Fornero», si legge nella nota post-assemblea.
«L’assemblea ha riunito un centinaio di militanti e simpatizzanti della Provincia di Ancona, dal territorio montano, alla valle dell’Esino, fino alla costa. Nell’occasione è stata presentata la candidata per l’uninominale alla Camera per il collegio che raccoglie i comuni di Fabriano, Jesi e Ancona e gli altri minori del territorio. Sarà la fabrianese Valeria Carnevali, 43enne, insegnante nella scuola primaria cittadina e vissuta precedentemente a Milano, dove ha lavorato nel settore dell’editoria culturale e frequentato centri sociali e movimenti anticapitalisti».
Militante della sezione Anpi di Fabriano, «Valeria ha offerto negli anni il suo impegno nella divulgazione della cultura e del valore dell’antifascismo, di cui è una fiera sostenitrice. Impegnata nell’ambito dell’arte contemporanea, lavora per la diffusione democratica dell’arte come veicolo di riflessione critica e strumento di emancipazione intellettuale. Con questo spirito cura progetti di educazione all’arte per bambini e adulti. La candidata ha accolto con entusiasmo e spirito combattivo la sfida di rappresentare il proprio territorio, supportata da tutti i presenti».
Quella di una fabrianese «è candidatura importante e di grande valore simbolico per un territorio in ginocchio e con un numero altissimo di disoccupati, che stenta a riprendersi dopo anni di scelte politiche scriteriate e che merita attenzione e speranza».