Attualità

Fabriano e comprensorio: oltre 63mila euro già raccolti per il loro ospedale

Il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani, ha consegnato due ecografi palmari ai dottori Onesta e Bellucci

Maicol Onesta e Paolo Bellucci mentre ricevono la donazione della Fondazione Carifac

FABRIANO – «A meno di due settimane dal lancio della raccolta fondi, oggi abbiamo iniziato le donazioni di apparecchiature necessarie per il nostro ospedale. E tutto questo è merito vostro. Grazie». Il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani, ha consegnato due ecografi palmari – del valore complessivo pari a 17.000 Euro – al dirigente dell’Unità operativa complessa di Medicina, Maicol Onesta, e al responsabile dell’Unità operativa complessa Anestesia-Rianimazione-Analgesia, Paolo Bellucci, acquistati grazie alle donazioni liberali con bonifico intestato a Fondazione Carifac su IBAN IT29K 03069 21103 10000 0003518 indicando in causale “Donazione liberale Emergenza COVID”. La campagna di solidarietà è stata avviata lo scorso 23 marzo e al 3 aprile sono giunte 186 donazioni per un totale complessivo pari a 63.069 Euro.

«L’emergenza si affronta con la rapidità delle scelte e i fabrianesi hanno ben compreso questo concetto, da come si evince con le donazioni fino a ieri arrivate. E grazie a questi fondi, dopo aver raccolto le necessità stringenti giunteci dagli operatori sanitari, siamo riusciti ad acquistare e consegnare questi due ecografi palmari ai dottori Onesta e Bellucci», dichiara Ottaviani.

La raccolta fondi organizzata dalla Fondazione Carifac

L’apparecchiatura consente di effettuare accertamenti diagnostici e procedure invasive direttamente al letto del paziente in maniera tempestiva ed evitando contagi da trasporto. «Si chiama ecografia Point of care ed è un importante passo avanti per effettuare diagnosi al letto del paziente attraverso una modalità innocua, l’ecografia appunto, spostata a letto del paziente. È proprio in casi come questi di estrema emergenza dove è importante una diagnosi immediata senza trasportare il paziente che un ecografo “tascabile”, palmare appunto, è di fondamentale importanza, sia per ottimizzare i tempi dell’assistenza, ma anche per limitare il contatto con un paziente infetto. L’ecografo palmare è essenziale in questa fase epidemica da Covid-19 per valutare la sorveglianza quotidiana del danno polmonare perché usata sul torace e, dunque, utile a evidenziare quanto umido o liquido sia nel polmone. Uno strumento molto più efficace rispetto a un fonendoscopio», evidenzia il dirigente di Medicina, Maicol Onesta. L’ecografo palmare sarà utile anche una volta che si sarà usciti da questa fase emergenziale dovuta al Coronavirus. «Il presidio consente inoltre di effettuare in sicurezza procedure invasive quali accessi vascolari centrali, posizionamento di drenaggi toracici, esecuzione di paracentesi e toracentesi. Usciti dalla fase epidemica il presidio sarà di grande ausilio in corso di procedure anestesiologiche e di trattamento del dolore oltre che in terapia intensiva per accertamenti diagnostici e procedure invasive. È chiaro, allora, che un ecografo palmare rappresenta un arricchimento tecnologico per il nostro ospedale che continuerà il suo utilizzo anche dopo la conclusione della fase emergenziale e migliorerà la qualità degli interventi di diagnosi e cura dei pazienti degenti», conclude il responsabile di Anestesia-Rianimazione-Analgesia, Paolo Bellucci.