FABRIANO – Fallimento Idelfab di Fabriano, un fine anno con sempre maggiore ansia per i lavoratori e le loro famiglie coinvolte in questa intricata vertenza industriale che sembra proprio essere giunta al capolinea. Con la dichiarazione di fallimento dell’azienda, ex JP Industries, che fa capo all’imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli, il futuro di 562 lavoratori – di cui 294 occupati presso le unità produttive di Fabriano, stabilimenti di Santa Maria e Maragone, e 268 occupati presso la sede di Nocera Umbra, in Umbria, stabilimento di Colle di Gaifana – appare quanto mai in bilico. Per questi, infatti, si ha la certezza della cassa integrazione per cessazione attività fino al 15 novembre 2021. Dopo, due anni di Naspi, con relativo licenziamento.
È partita, quindi, una corsa contro il tempo per capire se è possibile favorire un progetto di reindustrializzazione e permettere, in questo modo, di evitare un’ulteriore ecatombe occupazionale per Fabriano e il suo comprensorio. I sindacati di categoria, Fim-Fiom-Uilm, stanno premendo affinché tutti gli attori coinvolti, a partire dalle Istituzioni a tutti i livelli, possano mettere in campo tutti gli strumenti utili per evitare questo triste epilogo. Alla Regione Marche è stato chiesto un incontro al fine di aprire un osservatorio di confronto e monitoraggio costante in merito alla vertenza Indelfab in liquidazione, dichiarata fallita dal Tribunale di Ancona. «Riteniamo indispensabile, per garantire la tutela alle persone coinvolte, la massima sinergia fra le parti sociali e le Istituzioni nella gestione e nella costruzione di un possibile percorso di rilancio, a fronte di questo nuovo dramma sociale e industriale che colpisce ancora una volta l’area fabrianese», hanno scritto in una nota a firma congiunta.
Da parte sua, l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, ha assicurato massima attenzione, augurandosi che all’esigenza che al prosieguo di politiche di sostegno, «si affianchino interventi di politiche attive che individuino una possibile reindustrializzazione dell’intera area. Il mio impegno sarà nell’individuare forme di finanziamento che possano attrarre investimenti da imprese interessate a insediarsi in loco e garantire sbocchi occupazionali», conclude Aguzzi.