FABRIANO – L’Associazione Fabriano Progressista chiude la faida interna nata subito dopo le elezioni comunali e annuncia che voterà in maniera favorevole alla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti di Andrea Giombi, per poche ore ancora presidente della commissione Affari istituzionali. Fra Giombi e il sodalizio che ha sostenuto Vinicio Arteconi candidato a sindaco, subito dopo le elezioni, si è consumata una frattura importante. Tanto da determinare il divorzio e, quindi, dar vita a due gruppi consiliari di opposizione: Fabriano Progressista e Associazione Fabriano Progressista. Rottura dovuta anche all’eccessivo protagonismo di Giombi che non concordava l’agire politico con la forza che, comunque, lo aveva portato in consiglio comunale.
Si è deciso di cogliere l’opportunità della mozione di sfiducia presentata dalla maggioranza pentastellata per saldare il conto. E, probabilmente, per occupare la poltrona di presidenza della commissione consiliare che si libererà questo pomeriggio, 15 aprile alle 18, quando sarà votata la sfiducia. Un assist alla maggioranza che, per la seconda volta nel giro di due anni, è riuscita in un’operazione politica importante. Infatti, durante lo scorso ballottaggio ha nicchiato sulla possibilità di concedere la presidenza del consiglio comunale alle opposizioni, senza dire ne “si” e ne “no”. Fabriano Progressista ci ha provato e, di fatto, ha sostenuto ufficiosamente il candidato pentastellato durante il ballottaggio. Il M5S, però, ha poi presentato un proprio candidato senza neppure interloquire con le forze di opposizione.
Ora, percependo la possibilità di ripetere l’operazione, ha fatto leva sui dissidi interni agli ex compagni di avventura per non incorrere in una figuraccia e, quindi, vedendosi bocciata la mozione di sfiducia. Perché accadrebbe questo se le forze di opposizione votassero “no” in modo compatto.
Non c’è che dire, in tutta questa vicenda il M5S ne uscirà come una forza politica che ha saputo fare strategia. L’Associazione Fabriano Progressista, invece, come colei che due volte ci è cascata, avendo – probabilmente – come parziale contropartita la presidenza della commissione stessa. Una magra consolazione considerando che da oggi in poi sarà guardata con diffidenza dalle altre forze di minoranza.
Così è. E, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, Andrea Giombi sarà sfiduciato. «L’Associazione ha esaminato con molta attenzione i contenuti della mozione ed ha valutato positivamente fondamento e motivazioni. Riteniamo in particolare che il lessico usato dal Presidente della Commissione nei confronti del consigliere William Giordano manifesta violenza, arroganza e un disprezzo per la persona che non possono trovare giustificazione alcuna nelle ordinarie relazioni quotidiane; figuriamoci quindi se possono trovare il minimo spazio in una sede istituzionale, provenendo per giunta da un soggetto che riveste una carica istituzionale», si legge nella nota della forza che fa capo a Vinicio Arteconi, riferendosi alle accuse di omofobia che Giombi avrebbe rivolto al capogruppo pentastellato, William Giordano. «Parole volgari, in tutta libertà, che denotano uno stile politico che la dice lunga sul modo di pensare del Presidente e una cultura distante anni luce dagli autentici valori della Sinistra. A suo tempo siamo stati ben lungimiranti, intuendo opportunistici comportamenti da parte sua, a costituire un autonomo Gruppo consiliare, l’Associazione Fabriano Progressista appunto, separando la nostra rappresentanza consiliare da quella di Andrea Giombi. In conclusione, mentre esprimiamo solidarietà al consigliere William Giordano per le ingiurie subite, ribadiamo la nostra posizione di favore in merito alla mozione del Movimento 5 Stelle».