Attualità

Fabriano: il grande cuore della città per i profughi in Bosnia

Promossa dalla Cgil, dall’Oratorio San Filippo Neri dall’Associazione Fabriano Progressista sono stati raccolti indumenti e medicinali

Le tante donazioni

FABRIANO – Si è conclusa nei giorni scorsi la campagna raccolta di vestiario, alimenti e medicinali a favore dei profughi accampati in Bosnia-Erzegovina. La Cgil di Fabriano nella persona di Mina Fortunati, l’Oratorio San Filippo Neri nella persona di Don Umberto e l’Associazione Fabriano Progressista nella persona di Vinicio Arteconi, si reputano molto soddisfatti per la riuscita dell’iniziativa.

Una situazione di emergenza importante «che non può lasciarci indifferenti», commentano gli organizzatori. Da qui, quindi, l’iniziativa «che è stata finalizzata al sostegno dei profughi del campo di Lipa, che, alla vigilia di Natale, ha visto distrutta per un incendio la propria tendopoli, lasciando centinaia e centinaia di profughi senza un riparo, al freddo e al gelo, senza acqua ed elettricità. Siamo di fronte a una emergenza umanitaria e sanitaria aggravata dalla pandemia Covid-19, alla quale abbiamo deciso di contribuire rivolgendoci alla sensibilità della cittadinanza e al senso civico di ciascuno di noi».

Gli organizzatori della raccolta a Fabriano

E la risposta di Fabriano e dei suoi residenti non si è fatta attendere. «La raccolta degli indumenti è stata notevole, accompagnata da un discreto quantitativo di alimenti e da qualcosa come 550 pezzi tra medicinali e prodotti farmaceutici. Ringraziamo le farmacie cittadine e alcuni medici di base per la loro disponibilità. Così come un grazie è rivolto ai supermercati Tigre, Coal e C.D.O. che hanno collaborato per la raccolta degli alimenti, così come la Croce Azzurra. Infine, un ringraziamento ai tanti e tanti cittadini di Fabriano, che hanno reso possibile questo piccolo gesto di solidarietà, che unito a tanti e tanti altri nella nostra Regione e non solo, può contribuire ad alleviare le sofferenze di tanti bambini, donne e uomini scappati dai loro Paesi per guerre e fame. Il nostro auspicio è che le Istituzioni europee, ma anche quelle italiane, diano a breve una risposta a questa drammatica situazione», concludono gli organizzatori dell’iniziativa di solidarietà.