FABRIANO – Da tre mesi senza il pagare la cassa integrazione nonostante l’accordo sottoscritto al ministero del Lavoro. E, soprattutto, nessuna notizia da Invitalia per la ricerca del partner finanziario-industriale da affiancare alla JP di Fabriano. Una situazione che rischia di divenire insostenibile e che ha portato la Fiom ad alzare la voce.
«A oltre tre mesi dalla firma dell’accordo di cassa integrazione siglato al Ministero del Lavoro, un ulteriore anno per la JP Industries, l’ammortizzatore sociale non è ancora andato in pagamento e le persone sono arrivate a una condizione insostenibile», dichiarano il segretario della Fiom di Ancona, Pierpaolo Pullini, responsabile del territorio di Fabriano, e il segretario generale Tiziano Beldomenico. «È necessario accelerare i tempi per ridare un minimo di respiro alle famiglie che stanno vivendo senza alcuna forma di sostegno al reddito», proseguono.
Dunque, torna sotto le luci della ribalta la vertenza legata alla JP Industries di Fabriano, dell’imprenditore Giovanni Porcarelli, che ha acquistato il comparto bianco dell’ex Antonio Merloni costituito dagli stabilimenti cittadini di Santa Maria e Maragone, e umbro di Gaifana. Riassumendo 700 lavoratori, equamente distribuiti fra Marche e Umbria. Ebbene dopo la firma della proroga, per un ulteriore anno, della cassa integrazione, tutto sembra essere ancora in alto mare. I soldi dell’ammortizzatore sociale non sono stati erogati nonostante l’accordo sia in vigore da gennaio scorso.
Inoltre, tutto tace anche sul fronte della ricerca di un partner industriale-finanziario da affiancare all’azienda di Fabriano. Il Mise aveva affidato l’incarico dell’operazione di scouting a Invitalia. I tempi dovevano essere celeri, qualche settimana. E, invece, sono trascorsi mesi.
«Aspettiamo ormai da tempo la convocazione del Mise per verificare l’andamento dell’operazione Invitalia per l’individuazione di un partner, che affianchi l’imprenditore e che permetta finalmente all’azienda di partire con lo sviluppo del piano industriale», ricordano dalla Fiom.
Nelle ultime settimane si è tornato a produrre, a ritmi non certo sostenuti, «ma ciò ha permesso ai lavoratori di iniziare a rientrare delle mensilità arretrate e sembra si stia parlando di nuove possibili commesse che consentirebbero di continuare su questa strada. È indispensabile sfruttare al meglio questi nove mesi residui di ammortizzatore sociale con la massima sinergia tra Istituzioni regionali e territoriali, Governo, imprenditore e parti sociali, ricordando che al progetto JP Industries è legato il futuro di oltre 600 famiglie».