FABRIANO – Appello della Fiom alle Istituzioni nazionali sul caso legato alla JP Industries di Fabriano. «È indispensabile l’intervento del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, per provare a sbloccare la situazione finanziaria».
Ammortizzatori sociali, nello specifico la cassa integrazione agli sgoccioli visto che scade a fine anno, un piano industriale che è stato giudicato da organismi indipendenti sostenibile, eppure uno stallo che si protrae da anni e che vede con il fiato sospeso circa 700 famiglie, perché gli istituti bancari non aprono linee di credito per via del pregresso iter giudiziario che gli ha visti soccombere. Si tratta dell’ennesima potenziale ecatombe occupazionale per Fabriano e il suo comprensorio.
È il caso JP Industries, newco dell’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, che ha acquistato il comparto bianco della ex Antonio Merloni costituito dai due stabilimenti di Fabriano – Santa Maria e Maragone – e quello umbro di Gaifana. Riassumendo circa 700 tute lub, equamente distribuite fra Marche e Umbria.
Il Funzionario della Fiom di Ancona Pierpaolo Pullini, responsabile del territorio di Fabriano, e il Segretario Generale Tiziano Beldomenico intervengono su questa questione. «Nell’ultimo incontro del 22 gennaio tra la proprietà della JP e le organizzazioni sindacali, abbiamo appreso dell’avvenuta certificazione del piano industriale: sembra quindi che in presenza di liquidità, l’imprenditore sarebbe in grado di far lavorare centinaia di persone e far partire finalmente le linee produttive. Questo sarebbe davvero di grande valenza per tutto il territorio di Fabriano. La Fiom di Ancona considera quindi indispensabile, arrivati a questo punto, l’intervento in prima persona del ministro dello Sviluppo economico per provare a costruire il tavolo di coordinamento con il sistema finanziario, necessario al reperimento delle risorse economiche, per dare finalmente inizio a quel progetto industriale che le lavoratrici e i lavoratori della JP Industries stanno aspettando da anni», l’appello del sindacato.
«La scadenza degli ammortizzatori sociali conservativi e l’incertezza della situazione politica – si conclude la nota – non permettono di aspettare oltre, il Ministro Calenda provi a sbloccare la situazione ormai in stallo da troppo tempo».