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Fabriano: la Banca degli occhi della Regione Marche si racconta

Nel corso del 2018, sono cento le persone che hanno riacquistato il dono della vista grazie a questa struttura attiva da 17 anni. Inaugurata il 4 settembre 2002 anche con il sostegno della Fondazione Carifac, si caratterizza per l’alta professionalità dei medici e per la costante crescita nelle donazioni

FABRIANO – Numeri in costante ascesa per una delle eccellenze della sanità fabrianese e regionale: la Banca degli occhi della Regione Marche che è ubicata all’interno del presidio ospedaliero cittadino Engles Profili. Attiva da 17 anni, inaugurata il 4 settembre 2002 anche grazie al sostegno della Fondazione Carifac, la struttura continua a caratterizzarsi per l’alta professionalità dei medici e per la costante crescita nelle donazioni. Nel corso del 2018, sono cento le persone che hanno riacquistato il dono della vista grazie al lavoro della Banca degli Occhi della Regione Marche. In totale sono state 251 le persone decedute che hanno espresso la propria volontà donativa direttamente o tramite i familiari, permettendo a tante persone di sottoporsi al trapianto e migliorare in modo radicale la propria vista.

«La nostra Struttura eroga i propri servizi nelle Regioni Marche e Umbria», sottolinea il Responsabile il dottor Massimiliano Corneli che opera nel settore dell’Eye-Banking in sinergia con i colleghi Silvia Conforti e Denis Didu. «I tessuti corneali sono stati prelevati negli ospedali di Marche e Umbria e sono stati trapiantati in ognuna delle dodici Strutture ospedaliere che afferiscono al nostro servizio. Nella Regione Marche sono attivi sei Centri di trapianto, due dei quali nella nostra provincia: Ancona e Fabriano. La Banca degli Occhi processa i tessuti corneali e li conserva per un massimo di 45 giorni, durante i quali è possibile valutare la loro idoneità al trapianto e prepararli per i vari tipi di intervento chirurgico».

La struttura è giunta al diciassettesimo anno di attività, fa parte delle 14 Banche riconosciute dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia e attualmente detiene la vice presidenza della Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO), affidata proprio a Massimiliano Corneli.

«La cultura della donazione – aggiunge il Responsabile – sta aumentando. Le famiglie dei donatori, a cui inviamo una lettera di ringraziamento per riconoscere l’elevato atto di generosità, accolgono il nostro invito a visitare la struttura per conoscerne l’attività, che non riguarda solamente l’accettazione, la processazione, la conservazione e la distribuzione dei tessuti, ma anche la ricerca scientifica».

La Banca degli Occhi, oltre ai tessuti corneali, processa le membrane amniotiche dal 2007 e dal 2012 gli opercoli cranici. «Insieme alla Banca delle Membrane Amniotiche del Piemonte, siamo i soli – conclude il Responsbaile – a distribuire membrane amniotiche vitali, prelevate dalle donatrici di placenta sottoposte a taglio cesareo programmato e conservate in vapori di azoto liquido a -160°C per un massimo di cinque anni. Il tessuto è destinato a diverse applicazioni in campo oftalmologico, dermatologico, chirurgico delle ferite difficili e odontostomatologico».