FABRIANO – «La mia è la politica dei piccoli passi per giungere ai grandi obiettivi». È questa una delle stelle polari che l’assessore di Fabriano alla Cultura, Ilaria Venanzoni, intende perseguire durante il proprio mandato. Ed ha già iniziato a mettere in cantiere tante iniziative.
Ilaria Venanzoni, 40 anni, funzionario archeologo alla Sovrintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche, ha ricevuto dal sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, deleghe importanti: Cultura, Turismo, Istruzione, Rapporti istituzionali di rete, Pari opportunità, Poli culturali, Animali da affezione.
Assessore, qual è la prima priorità del suo mandato?
«Soprattutto abbiamo concordato di tenere insieme Cultura e Turismo perché per noi devono andare di pari passo. Sono unite. Da qui, quindi, le prime priorità che ho già messo in cantiere. A partire da un riavvio dei poli culturali cittadini come la biblioteca Sassi. Sicuramente un fiore all’occhiello che ha delle potenzialità enormi. Così come il Teatro Gentile che rappresenta un nodo cruciale per il mio mandato. Ho trovato una situazione paradossale, con quasi tutte le Associazioni fuori dal Gentile. Per me, invece, devono essere tutte coinvolte perché meritano un palcoscenico importante. Ci sono state delle piccole incomprensioni, ma la certezza è che il Gentile deve essere la casa delle Associazioni fabrianesi».
Pinacoteca e museo della Carta?
«Altro polo culturale da valorizzare è la Pinacoteca civica: stiamo lavorando per rimettere i servizi educativi, coinvolgere le scuole e renderla viva e vitale. Ancora, fondamentale è il museo della Carta e della Filigrana. Sto ragionando su come poter aumentare le presenze perché bisogna fare qualcosa. Non sarebbe sbagliata l’idea di spostarlo, ma bisogna predisporre un progetto prima di lanciarsi in questa direzione. Stiamo impostando un call-center in uscita per proporci noi alle scuole e potenziali visitatori, di concerto con le altre realtà turistico-culturali del comprensorio: Grotte di Frasassi in primis».
Mi par di capire che ci si voglia presentare come un unico territorio e non solo come città, giusto?
«Esattamente. Non siamo isolati dal contesto. Vogliamo proporci al turista attraverso una promozione integrata per questo abbiamo partecipato a Gubbio e promosso la scontistica con le Grotte di Frasassi. Ma, si può e si deve fare di più. Da soli non si va da nessuna parte».
Un passaggio fondamentale sarà sicuramente l’Annual Meeting Unesco 2019..
«Nella nostra visione dovrà essere un punto di svolta. Vogliamo arrivarci con una realtà culturale viva che sia in grado di proporre eventi culturali collaterali che possano abbracciare l’intero comprensorio, stiamo già raccogliendo i progetti di coloro che si stanno proponendo. Non sia un evento unico, ma sia punto di arrivo e soprattutto punto di partenza».
Come giudica i primi passi del suo Assessorato?
«Noto che c’è una grande voglia di partecipare e intendo canalizzare queste voglie e desideri. Lavorare sulle sedi delle associazioni che ci chiedono tutti e impostare il mio lavoro programmando non solo grandi eventi, che vanno bene come stimolo, ma strutturando gli eventi. Politica dei piccoli passi per arrivare a grandi obiettivi».