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Fabriano, l’uomo contagiato è residente a Castelplanio

Si sgonfia il caso di Chikunguya accertato a Fabriano. L'uomo, infatti, non è residente in città e si è presentato all'ospedale Engles Profili. I sanitari una volta effettuata la diagnosi hanno allertato l'istituto zooprofilattico di Marche e Umbria

Ingresso del Pronto soccorso dell'ospedale di Fabriano
Ingresso del Pronto soccorso dell'ospedale di Fabriano

FABRIANO – Si sgonfia il caso accertato di Chikungunya a Fabriano. Sarebbe bastata una più completa comunicazione da parte dell’Asur Marche magari dietro a un pressing del primo cittadino fabrianese, Gabriele Santarelli, forte del suo essere la prima autorità sanitaria del territorio comunale. Invece, sono passate ore prima che i contorni della vicenda si chiarissero definitivamente.

Nei giorni scorsi un 65enne residente a Castelplanio si è recato al Pronto soccorso dell’ospedale Engles Profili di Fabriano lamentando febbre alta e forti dolori articolari e muscolari. Il perché sia venuto a farsi visitare all’ospedale fabrianese rimane l’unico particolare ancora senza risposta. Non è da escludere che l’uomo lavori nel comprensorio fabrianese o, forse, in città.

Fatto sta che, i bravi sanitari del presidio ospedaliero cittadino, oltre a prestare le cure del caso, hanno posto una serie di domande all’uomo. Questi ha raccontato di essere stato da poco ad Anzio, cittadina laziale dove si è manifestato un importante focolaio della patologia tipica dei paesi africani.

I medici hanno effettuato tutti gli esami del caso e ipotizzato la diagnosi di Chikungunya. La conferma è arrivata dall’azienda Ospedali Riuniti di Ancona. L’Asur Marche ha allertato i comuni di Fabriano e Castelplanio. Da qui, l’annuncio di una generica disinfestazione fatto a Fabriano attraverso una automobile con l’altoparlante che diffondeva i dati essenziali solo alla popolazione interessata. Un medesimo messaggio apparso poi sul sito del Comune e rilanciato dall’Urp nella sua pagina Facebook. La mancanza di informazioni fondamentali, che non avrebbero minimamente leso la privacy del paziente, ha generato una serie di illazioni e forti preoccupazioni. Quest’ultime si sono ulteriormente alimentate a seguito del post su Facebook del sindaco, Santarelli, apparso pubblicato alle 21 di ieri 15 settembre.

Solo dopo un’ora circa un addetto sanitario, mentre infuriava la polemica e si ingigantiva a dismisura la preoccupazione, ha rivelato il particolare che avrebbe potuto tranquillizzare in modo definitivo i fabrianesi. L’uomo contagiato non risiedeva a Fabriano. Via via è scemato l’allarme, lasciando il campo alle polemiche politiche.

Comunque sia, l’uomo è stato dimesso e la sua casa bonificata. Per quel che riguarda Fabriano, la disinfestazione proseguirà ancora per due notti, dalle 2:30 alle 5 del mattino, in un raggio di 200 metri dall’ospedale Profili. Il contagio di questa particolare patologia non avviene da uomo a uomo, ma solo tramite la puntura di una zanzara tigre infetta o che a sua volta si sia infettata pungendo una persona con questa patologia in atto. L’Istituto Zooprofilattico di Umbria e Marche ha provveduto a monitorare la presenza di zanzare e a catturare quelle adulte per verificare l’efficacia delle misure messe in atto, cioè che le zanzare non siano portatrici della malattia per evitare altri contagi.