FABRIANO – Nasce l’associazione Quarto Stato a Fabriano. Almeno un centinaio di pre-adesioni fra i lavoratori e le lavoratrici over 45 del fabrianese che non vogliono accontentarsi degli ammortizzatori sociali, ma intendo provare a rientrare a pieno titolo nel mondo del lavoro. L’interlocutore principale sarà la Regione e le Istituzioni in genere.
Dall’esperienza sindacale della Cisl nell’Antonio Merloni di Fabriano nasce l’idea di costituire questa associazione autonoma, non legata al sindacato, aperta a tutti e disponibile a collaborare con tutti. “Il ridimensionamento delle grandi aziende degli elettrodomestici e il resto della crisi, ha lasciato come eredità circa 6.000 disoccupati, nel solo territorio Fabrianese, più di 20.000 nella provincia di Ancona e 60.000 nelle Marche. Nel nostro territorio il 50 per cento circa, di questi disoccupati, sono lavoratrici e lavoratori che dopo decenni di attività in fabbriche con attività organizzate su linee di montaggio si ritrovano oggi con una scarsa professionalità, che sommata all’età rende praticamente impossibile la ricollocazione nelle aziende produttive. Dal 2008 con l’utilizzo di più o meno lunghi periodi di ammortizzatori sociali, cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, mobilità e le disoccupazioni, tutti questi strumenti si sono dimostrati inutili al ricollocamento. Nonostante le ipotesi di ingenti investimenti, finanziamenti vari, nulla è avvenuto, neanche una nuova impresa è stata creata da queste soluzioni, in cui in molti avevamo riposto un po’ di fiducia”, si legge nella nota di presentazione.
Spesso si parla di disoccupazione giovanile, ma “praticamente mai dei disoccupati over 45 che, invece, rappresentano un’emergenza sociale del presente. Non chiediamo nuovi ammortizzatori sociali, ma lavoro. Pretendiamo dignità e ci ribelliamo a una prospettiva di isolamento ed emarginazione”.
Per questo gli obiettivi sono: riportare al centro della discussione le problematiche di coloro che pur non essendo più giovani hanno la necessità di ricollocarsi nel mondo del lavoro; Richiedere soluzioni specifiche e concrete, diversificando da ciò che viene fatto per i giovani, sono due situazioni che necessitano percorsi e soluzioni diverse; Organizzare le rivendicazioni; Pretendere progetti concreti. Abbiamo già delle nostre idee, abbiamo definito un’ipotesi di percorso e richieste da rivolgere in particolare all’amministrazione Regionale. Riteniamo che per avviare un’attività di rivendicazione seria, con possibilità di raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati, sia necessario crescere ulteriormente e avere numeri certi e significativamente più importanti, per cui abbiamo deciso di avviare un percorso pubblico, al fine di far conoscere a tutto il territorio e anche ad altri territori il nostro progetto. Ci rendiamo disponibili al confronto anche con altri gruppi. Per coloro che vogliono informarsi, basta chiamare questo numero di telefono: 3391853838 – 3483865803».