FABRIANO – Opposizioni nuovamente all’attacco dell’Amministrazione comunale di Fabriano. Affondi portati avanti da Forza Italia e da Fratelli d’Italia con – rispettivamente – il capogruppo consiliare, Olindo Stroppa, e il responsabile del circolo di FdI Ennio Mezzopera congiuntamente con il componente Giancarlo Pellacchia.
«Da oltre un anno non si riesce a trovare nella nostra città una figura che possa rivestire il ruolo di Assessore al bilancio, sembra che non si riesca a trovare nemmeno un nuovo assessore ai Lavori pubblici dopo le dimissioni di Pascucci. Ciliegina sulla torta si decide di istituire un nuovo assessorato al Turismo che prima era in carico al responsabile della Cultura ed al Commercio che viene assegnato a mezzadria con l’assessore Arcioni. Nessuno dei nostri componenti della maggioranza e dei cittadini viene giudicata in grado di rivestire questo ruolo tanto che questa nuova figura viene ricoperta da un ex assessore del comune di Gubbio. Professionista definito di alta preparazione ed esperienza», attacca il capogruppo Azzurro, Stroppa.
«Purtroppo tutto questo delinea un forte decadimento della nostra locale classe politica, sembra che nella nostra maggioranza di governo e fra i nostri cittadini non esistano persone in grado di gestire il nostro territorio. In passato siamo stati da esempio sia economico che politico per l’intero territorio del Centro Italia, ora dobbiamo cercare la nostra classe politica fuori Regione. Chissà se anche il prossimo sindaco dovremo andarlo a cercare in Umbria», conclude.
Tornano a chiedere le dimissioni del sindaco di Fabriano, dal circolo di Fratelli d’Italia. «Ci ritorna in mente l’immagine di Santarelli pre-sindaco, quando con il dito sempre puntato con fare inquisitorio, elargiva a profusione pesanti “cazziatoni” a tutta la schiera politica, sia di maggioranza, ma anche di opposizione che, a suo dire, era inadeguata in quanto: o non faceva nulla o faceva male. Ora sinceramente, a memoria, non riusciamo a trovare altri casi di pochezza amministrativa di tale livello. La macchina comunale è ferma. Totalmente impastoiata dalle loro beghe interne, dai loro capricci da “tagliatori di teste a tutti i costi”, dalla sua e dalla loro incapacità gestionale. Caro sindaco, era ovvio che la “rivoluzione” sarebbe stata tutt’altro che semplice, ma con i disastri da voi compiuti, l’unica cosa di semplice che rimane da fare è che vi dimettiate», concludono Mezzopera e Pellacchia.
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