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Fabriano: l’oratorio dei beati Becchetti fruibile forse in autunno

La storica struttura, di proprietà dell'Area Vasta 2, è interessata da alcuni lavori di messa in sicurezza. Sopralluogo del sindaco Santarelli e del professore Andrea De Marchi

Oratorio dei Beati Becchetti a Fabriano

FABRIANO – «Forse è giunta finalmente l’ora per salvare l’oratorio dei beati Becchetti, grazie all’impegno del Comune di Fabriano». A parlare è il professor Andrea De Marchi, uno dei curatori della prossima mostra su Allegretto di Nuzi che dovrebbe essere inaugurata a Fabriano il prossimo autunno. De Marchi, accompagnato dal sindaco, Gabriele Santarelli, ha effettuato un sopralluogo all’oratorio dei beati Becchetti interessato da alcuni lavori per la realizzazione di opere provvisionali per l’accesso in sicurezza all’interno della storica struttura del ‘300, considerata il “Santo Sepolcro fabrianese”. L’oratorio che si trova all’interno del chiostro di Sant’Agostino, all’ospedale Engles Profili, appartiene all’AV2.

«In attesa di ripopolare un giorno questo straordinario teatro sacro, che surrogava il pellegrinaggio in Terra Santa, sventrato per l’incuria moderna, dopo secoli di pietà, speriamo di proporre una ricostruzione virtuale e l’opportunità di visitare questo luogo in occasione della mostra su Allegretto Nuzi che avrà luogo in autunno», le parole di De Marchi che ben testimoniano l’importanza turistico-culturale che si avrebbe per Fabriano attraverso il recupero di questo bellissimo oratorio.

L’oratorio dei beati Becchetti, l’ingresso

«Ci siamo impegnati fin dal nostro insediamento per avviare un percorso che portasse all’accertamento della proprietà da parte di Asur. Ora studieremo insieme il modo, che potrebbe essere un comodato o una concessione, per poter intervenire. Il nostro obiettivo è renderlo visitabile, per piccoli gruppi, magari in occasione della mostra di Allegretto, a settembre», conferma il sindaco, Gabriele Santarelli.

L’oratorio dei Beati Becchetti a Fabriano, costruito per volere dei due frati agostiniani al ritorno dalla Terra Santa, per secoli è stato meta di pellegrini. Agli inizi del ‘900, però, è chiuso al pubblico. Solo nel 1977 fu temporaneamente riaperto per salvare dal degrado le statue lignee ritrovate ammassate al suo interno poi restaurate e conservate all’interno della Pinacoteca civica Bruno Molajoli di Fabriano. L’oratorio contiene l’Albero della Vita, affresco tardo gotico di Lorenzo Salimbeni, oggi in pessime condizioni a causa della forte umidità presente.