FABRIANO – Ritorno Volontario Assistito di chi decide di effettuare il rientro autonomo nei Paesi terzi di provenienza. Un pacchetto completo di assistenza finanziaria e organizzativa messo a punto da OIM e presentato al centro Culturale Islamico della Misericordia di Fabriano, alla presenza del presidente Kader Mekri, Marco Burini e Matteo Simone, Regional Counsellor dell’OIM per la Regione Marche e dei rappresentanti delle Associazioni di volontariato cittadine, tra i quali il direttore della Caritas Diocesana, don Marco Strona.
«Ritorno volontario e assistenza umanitaria, beneficio per i migranti che garantisce la salvaguardia dei diritti e della dignità del migrante contro i ritorni forzati, questo ciò che perseguel’Oim. Assicura, entro certi limiti, un’assistenza finanziaria e una tempistica per la preparazione al ritorno, oltre al sostegno logistico e organizzativo in tutte le fasi del ritorno, tutto questo evitando lo stigma del ritorno forzato e le conseguenti ripercussioni negative nel reinserimento e elemento di non poco importanza promuove la sostenibilità del ritorno», hanno evidenziato i presenti per spiegare il Ritorno Volontario Assistito.
«Counselling pre-partenza. Organizzazione del viaggio e assistenza aeroportuale. Assistenza al rilascio dei documenti di viaggio presso i rispettivi consolati di origine. Assistenza aeroportuale da Roma (e in transito) ed erogazione di un pocket money pari a 400 euro a persona, assistenza medica e non medica, contributo alla reintegrazione in beni e servizi da erogare ai beneficiari nei paesi di origine, pari a 2.000 euro per singolo o capo famiglia, 1.000 euro per familiare adulto, 600 euro per familiare minore. Monitoraggio, da tre a 6 mesi, sull’arrivo e reintegrazione nel paese di origine», il pacchetto offerto dal progetto.
Nel 2017, hanno usufruito di questa possibilità 460 persone tramite il fondo nazionale e 326 con il programma Ristart. Le richieste presentate con il fondo nazionale sono state 1129 con Ristart 574. «Molte richieste sono state evase, altre sono in corso e altre ancora vanno iscritte alla rinuncia dell’interessato. Altro elemento statistico concerne le prime cinque nazionalità che si sono giovate dell’iniziativa: Nigeria, Bagladesh, Perù, Ghana e Senegal. Il programma 2018 riservato a 1.500 cittadini di Paesi terzi in Italia in stato di regolarità o irregolarità, compresi vittime di tratta, casi vulnerabili, indigenti, è ripartito e siamo pronti – hanno concluso – a offrire l’assistenza necessaria per poterne usufruire».