FABRIANO – Finalmente, dopo molti anni, sarà messa la parola fine sullo scempio della sala d’attesa dei bus di piazzale Matteotti. In un punto nevralgico della città, la struttura con vetri rotti, scritte sui muri, luogo definitivo dagli stessi fruitori come un water a cielo aperto, sarà oggetto di un progetto di riqualificazione. Ospiterà gli uffici della Contram, la società che si occupa del trasporto pubblico urbano a Fabriano.
Questo grazie alla variazione al bilancio di previsione 2019, dove è stata prevista una spesa di 35mila euro per effettuare il recupero di questo spazio sito in piazzale Matteotti, una delle porte di accesso al centro storico di Fabriano. Nell’intenzione dell’Amministrazione comunale c’è quella di farci allocare gli uffici della Contram. Così facendo si avrebbe un punto di ascolto per l’utenza che, ancora in maniera ridotta, utilizza il trasporto pubblico locale per spostarsi all’interno della città.
Uno dei must dell’Esecutivo pentastellato è proprio quello di incentivare una mobilità più sostenibile. Inoltre, aspetto certamente non secondario, anzi al contrario primario, si porrebbe finalmente rimedio a un luogo che è stato oggetto più volte di episodi di vandalismo e/o micro-delinquenza.
Attraverso l’ultima variazione di bilancio, il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, ha anche annunciato altri lavori per il decoro urbano. Oltre a cestini in tutti i giardini pubblici della città, la maggior parte già installato, si rimetterà mano anche agli spazi giochi, interni agli stessi polmoni verdi della città. «Un investimento di circa 60mila euro. A breve sarà pubblicato il bando per l’acquisto e installazione delle nuove attrezzature da posizionare nei parchi, nelle scuole e nelle frazioni. Vogliamo acquistare giochi in acciaio e non mancheranno giochi per i nostri bambini speciali, in modo tale da permettere a tutti di poterne usufruire. Cercheremo di accontentare tutte le richieste che ci sono pervenute in questi mesi, faremo il possibile», ha annunciato su Facebook, il primo cittadino di Fabriano.