FABRIANO – Verrà presentata oggi, 9 ottobre, alle 16.30 all’Oratorio della Carità di Fabriano la pubblicazione “San Francesco d’Assisi a Fabriano: origini e presenze francescane dal XIII secolo ad oggi”. Il volume nasce nell’ambito del San Francesco Festival, dopo tre anni di ricerche e ripercorre in modo organico la tradizione francescana fabrianese. Curato da Rita Corradi e Aldo Pesetti ed edito da Edizioni Nisroch in collaborazione con Fabriano Storica. Saranno presenti Frate Ferdinando Campana dei Frati Minori dell’Eremo di Valdisasso, Frate Fabio Furiasse direttore dell’Archivio storico dei Cappuccini delle Marche, che hanno curato le prefazioni. Seguirà alle 21 la serata “Fabriano insolita e segreta” durante la quale alcuni degli argomenti trattati nel libro verranno esposti e approfonditi con aneddoti, curiosità, video e immagini.
L’intera operazione di raccolta del materiale e delle informazioni è stata possibile grazie al prezioso lavoro del personale della Biblioteca Multimediale Romualdo Sassi e dell’Archivio Storico Comunale, che ha partecipato con grande coinvolgimento. «Un doveroso ringraziamento, tra i davvero tanti che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera, a Don Alberto Castellani dell’Archivio Diocesano e a Don Ugo Paoli che ha curato la trascrizione dei documenti», evidenziano gli autori della pubblicazione.
Durante le ricerche d’archivio è stata rinvenuta, a opera di Barbara Zenobi, una preziosa pergamena, finora sconosciuta, proveniente dall’ex convento di San Francesco alle Logge, redatta ad Avignone il 15 aprile 1348 e controfirmata da 18 alti Prelati. «Per secoli rimasta nascosta in una cassetta dell’archivio del Brefotrofio – Spedale del Buon Gesù di recente trasferito, costituisce un importante tassello che da oggi si aggiunge agli altri documenti francescani di Fabriano, quali la Bolla di Onorio III del 1222, conservata presso l’Archivio storico comunale e rilevante per la storia dell’intero Ordine Francescano».
Coronano l’iniziativa editoriale uno studio dell’architetto Giampaolo Ballelli «che permette di comprendere come l’impronta francescana abbia avuto un ruolo determinante nell’attuale assetto urbanistico di Piazza Alta, nonché il progetto per un “Sentiero di San Francesco” proposto per l’occasione da Federico Uncini», concludono gli organizzatori.