FABRIANO – 21 ottobre ore 18, nella sala consiliare del Palazzo del Podestà a Fabriano: questo l’appuntamento fissato dal sindaco Gabriele Santarelli per incontrare i genitori e l’istituto Giovanni Paolo II, per spiegare il progetto di spostamento di circa 300 studenti all’interno della palazzina che attualmente ospita l’ufficio Anagrafe del comune di Fabriano.
Questo spostamento sarà attivo per tre anni, il tempo necessario per abbattere e ricostruire una nuova struttura scolastica utilizzando i fondi della Protezione civile del post sisma dell’agosto-ottobre 2016.
I genitori, ma anche le istituzioni scolastiche, non sono d’accordo con questa scelta dell’Amministrazione comunale per una questione legata alla didattica: ci sarebbe spazio solo per le 12 aule e non per i sei laboratori, senza considerare che educazione fisica si farebbe in un’altra struttura che sarà raggiunta con pullmini. All’obiezione relativa ai laboratori, il Primo cittadino di Fabriano potrebbe proporre altre strutture pubbliche, a esempio la biblioteca civica, ma anche in questo caso gli alunni dovrebbero uscire dall’istituto con mezzi pubblici.
Insomma, una situazione che sta generando polemiche e proteste. Ovviamente, anche politiche. È il caso del capogruppo di Fabriano Progressista, Andrea Giombi: «La precedente Amministrazione Sagramola grazie anche all’ex Dirigente dell’Assetto del territorio era riuscita a ricostruire l’asilo Don Petruio in circa un anno. Purtroppo, invece, l’attuale Giunta ha previsto di rifare la scuola Giovanni Paolo II in sei anni, oltretutto obbligando i ragazzi a un ulteriore trasferimento che comporterà una spesa di circa 1 milione di euro. Il buon senso – evidenzia Giombi – imporrebbe di fare la nuova scuola prima dei 6 anni previsti e mantenere i ragazzi nella attuale sede», l’ex Fermi che, però, è destinata a ospitare le nuove sedi della Polizia di Stato, Polizia stradale e Tenenza della Guardia di Finanza.
«Sarebbe opportuno verificare gli spazi di manovra con le forze dell’ordine, al fine di effettuare un solo e definitivo trasferimento senza una spesa pubblica di ben 995.000 euro per adeguare gli uffici dell’anagrafe a una scuola. Adeguamento oltretutto difficilissimo da realizzare anche con tale spesa in ragione della inadeguatezza dei locali comunali. Se si concludesse la scuola velocemente anche la Polizia potrebbe poi trasferirsi quanto prima definitivamente nello stabile dell’ex Tribunale, con il rispetto delle esigenze dell’istruzione dei ragazzi. I ragazzi non sono dei pacchi postali», conclude l’esponente politico di opposizione.