FABRIANO – Si chiude l’anno accademico dell’università popolare di Fabriano. L’appuntamento è previsto per oggi, 31 maggio, all’interno dell’auditorium di San Benedetto, in piazza Altini alle 17:30. «Un anno di attività didattiche e formative di grande soddisfazione», il commento del presidente, Fernanda Dirella.
«Per chiudere un anno ricco di una intensa attività svolta con soddisfazione e ampia partecipazione, abbiamo pensato di dedicare la riflessione sulla figura di Totò, uno dei più grandi attori comici del nostro Paese. In un momento storico difficile, costituito da incertezze e perdita valoriale, imparare l’ironia, la schiettezza, il senso della bellezza della vita costituisce un valore per ognuno di noi. In questo viaggio artistico e culturale ci sarà l’accompagnamento del Maestro Ezio Maria Tisi e del Prof. Enzo Bonacucina. Sarà ospite anche il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli», la presentazione del presidente dell’Università popolare di Fabriano.
«Siamo molto felici di questo ultimo Anno accademico. Le iscrizioni sono in costante crescità. Così come le nostre offerte formative, corsi e laboratori, che spaziano dalla cucina al canto, dalla lingua spagnola e inglese all’informatica, dal ballo alla ceramica, teatro e ancora molto altro. Si chiude un anno estremamente denso e pronto per ripartire con un anno speciale il trentennale della Università popolare di Fabriano».
A segnare, l’Anno accademico 2017/2018, un avvenimento importante accaduto proprio a inizio corsi. Infatti, nell’ottobre scorso, sono arrivate a Fabriano le telecamere di Rai Uno per seguire l’iscrizione della centenaria Ida Cucco. La presidente dell’Università Popolare, Fernanda Dirella, le ha fatto indossare la classica corona d’alloro e le ha consegnato il Diploma dopo averle fatto firmare l’ennesima iscrizione a questo ateneo, di fronte alla sua famiglia e ai milioni di telespettatori.
«È stato un momento importante perché ha fatto ben comprendere come non si finisca mai di imparare e come si possa essere sempre giovani nonostante la carta d’identità», ha evidenziato, in conclusione, Fernanda Dirella.