FABRIANO – Un arresto per estorsione a Fabriano. Protagonisti della vicenda una donna sposata e un uomo single. L’invio di alcune foto particolari a quest’ultimo e la richiesta di denaro.
Una bella amicizia fatta di conversazioni su WhatsApp che, via via, è divenuta un po’ più intima. Ma che non poteva essere vissuta alla luce del sole, in quanto la donna – una 45enne di Fabriano – è sposata. Il lui della situazione è invece un 40enne, sempre di Fabriano, single. Dunque, con maggior libertà di movimento e senza, soprattutto, dover rendere conto a qualche altra persona.
All’improvviso, però, l’idillio si trasforma. È bastato l’invio di qualche foto da parte della donna per far emergere i sentimenti dall’altra parte. «Se non mi dai 100 euro, racconto tutto», questa la frase che la 45enne si sarebbe sentita dire dal 40enne. La donna, spaventata, si è rivolta agli agenti del commissariato di Fabriano per denunciare l’accaduto.
Quest’ultimi hanno deciso di organizzare una trappola. Hanno invitato la 45enne a dire si a questa richiesta e, quindi, di fissare l’incontro. Nel frattempo, gli agenti si sono appostati nel luogo prefissato. Nel momento in cui la 45enne ha dato la busta contenente il contante all’uomo, gli agenti sono usciti allo scoperto e lo hanno arrestato. Tutto ciò è avvenuto venerdì 19 ottobre in serata. Il 40enne è stato accusato di estorsione e rinchiuso a Montacuto.
Sabato mattina, la convalida dell’arresto. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari con l’obbligo di firma in attesa della celebrazione del processo. L’uomo, difeso dall’avvocato Ruggero Benvenuto, ha fornito una spiegazione diversa di quanto accaduto. «Quei soldi – riferisce il legale – li aveva chiesti per recuperare i giorni che, per stare con lei, non aveva svolto alcuni lavori saltuari che gli erano stati commissionati. La prima udienza del processo si svolgerà il 13 novembre». Rischia da 5 a 10 anni di reclusione, senza considerare le possibili aggravanti. «Ho chiesto per il mio assistito – conclude Benvenuto – la modifica della misura cautelare in quella meno afflittiva dell’obbligo di firma in quanto non c’è stato nessun ricatto».