FABRIANO – Cambiano le tariffe per i servizi educativi dell’Ambito 10 che riguarda i Comuni di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto D’Esi, Genga e Serra San Quirico: diverse famiglie protestano perché le ore di assistenza educativa diventano a pagamento con aumenti mensili complessivi anche fino a 200 euro. Sulla vicenda interviene il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, che anticipa che il nuovo regolamento non entrerà più in vigore il primo settembre 2021, ma il primo gennaio 2022. Per le nuove tariffe, quindi, ci sono ancora mesi di tempo e trattative. Allo studio un’esenzione completa per chi ha reddito Isee molto basso.
Ecco cosa dice il sindaco Santarelli
«Le tariffe per il sociale fanno parte delle modifiche del Regolamento unico per l’Ambito 10 sottoscritto dai cinque sindaci. È un percorso lungo, durato due anni, il tutto sottoposto anche ai sindacati che hanno proposto alcune correzioni. Si richiede, a chi usufruisce dei servizi sociali, soprattutto per quando riguarda l’attività domiciliare, un piccolo contributo che viene stabilito in base a un Isee lineare. Sotto i 6.500 euro c’è un contributo di 1 euro l’ora e sopra i 40mila di Isee 8 euro l’ora. Ciò consente di responsabilizzare le famiglie che ricevono un servizio non completamente gratuito e di avere più autonomia sul budget, già aumentato di suo, per allargare la platea delle persone che richiedono questi servizi. L’obiettivo, con questo piccolo contributo, è aiutare tutti. Le richieste sono in aumento», le parole del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. Nel frattempo, considerate le difficoltà delle famiglie nel presentare la documentazione richiesta, entro questo mese, è stato deciso di posticipare l’applicazione delle nuove tariffe al 1° gennaio 2022. «Abbiamo sottoposto, come Comune di Fabriano, la necessità di prevedere l’esenzione a chi ha Isee sotto 6.500 euro e non far pagar loro nemmeno 1 euro l’ora con compartecipazione alle spese per la domiciliare. Altre modifiche sono possibili», precisa il sindaco.
Il piano tariffario unico dell’Ambito Territoriale 10 ha visto il placet dei sindaci, delle assistenti sociali e dei sindacati. «Sono state fatte tre riunioni anche con le associazioni alle quali però l’Anffas non ha partecipato. All’Anffas è stato mandato il regolamento durante la fase di elaborazione e non sono state inviate osservazioni. L’Amministrazione ha sempre dimostrato la massima vicinanza, attenzione e sensibilità a queste tematiche. Quest’anno, ad esempio, per consentire alle famiglie dei ragazzi disabili di frequentare i centri estivi sono stati messi a disposizione e investiti 57mila euro in più», conclude Santarelli.
Le proteste
Dall’associazione Anffas, intanto, considerano «inopportuno andare a gravare sulla spesa per il disabile, visto quanto hanno dovuto affrontare le famiglie in questo ultimo anno Covid-19 per sopperire alle carenze istituzionali dovute anche ad un esiguo impiego di risorse. La delibera – si legge sulla pagina facebook – è inopportuna sul piano morale. Deve essere revocata essendo l’educativa domiciliare un servizio irrinunciabile per le famiglie dei disabili».