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Fabriano, tutti gli sforzi sul Meeting Unesco 2019

La città guidata dal Movimento 5 Stelle decide tuttavia di non candidarsi quale capitale italiana della Cultura 2020. Spiragli per una rinascita dell’Expo. Sono alcuni dei punti toccati dal sindaco Gabriele Santarelli e dall'assessore Barbara Pagnoncelli

L?assessore Barbara Pagnoncelli e il sindaco Gabriele Santarelli

FABRIANO – Fabriano sede del meeting Unesco 2019, ma non candidata ufficiale capitale italiana della Cultura 2020. Spiragli per una rinascita dell’Expo. «I tempi sono troppo stretti ed è meglio concentrarsi sul grande appuntamento Unesco», le parole del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.

Dunque, il 15 settembre prossimo, data di scadenza per ufficializzare la candidatura, Fabriano non farà parte delle città italiane in lizza per capitale italiana della Cultura 2020. Non sarà dato, quindi, corso alla pre-candidatura che – in tutta fretta e dietro la spinta dell’allora candidato a sindaco per Fabriano Progressista, Vinicio Arteconi – l’ex sindaco, Giancarlo Sagramola, aveva avanzato nel maggio scorso.

«A differenza di maggio, quando occorreva presentare solo un foglio, entro il prossimo 15 settembre occorre presentare un documento con il quale si delinea ben un anno di iniziative. È praticamente impossibile, in soli due mesi, da quando cioè ci siamo insediati, poter far fronte a tutto ciò. Soprattutto perché ci saremmo aspettati che l’uscente Giunta avesse già iniziato a predisporre un minimo di programmazione. Invece non è stato così», evidenzia il primo cittadino pentastellato.

Un milione di euro che sarà erogato alla città vincitrice e fra queste potenziali capitali della Cultura 2020 non ci sarà Fabriano. Certamente è più opportuno concentrare le forze su qualcosa che è già concreto e tangibile, come il XIII annuale Meeting delle Città Creative Unesco nel 2019.

«Preparare due eventi di questa portata non è concepibile. Soprattutto perché non vogliamo che la città venga esposta a figuracce. In vista del meeting Unesco del 2019, massimo sarà il coinvolgimento. Abbiamo una grande opportunità soprattutto per i nostri artigiani, visto che in città saranno presenti delegazioni di oltre 100 città. Quest’ultimi potranno riportare nelle loro nazioni di appartenenza, le nostre massime peculiarità e, quindi, aprire a un vasto mercato i lavori dei nostri bravissimi artigiani. Lavoriamo tutti insieme per questo appuntamento che è certo, concentrandoci su come poter presentare al meglio Fabriano. Ma non attraverso interventi che, passato il meeting, non rimangano, bensì strutturali. Questa è la nostra intenzione», assicura Santarelli.

E non è da escludere che, a far da traino per il 2019, possa esserci anche il ritorno dell’Expo Fabriano che da due anni non si svolge più, come tradizione, nel mese di settembre. «L’idea è di ripartire, ma ripensando la manifestazione. Crediamo – hanno dichiarato all’unisono il sindaco Santarelli e l’assessore alle Attività produttive, Barbara Pagnoncelli – che il format era ormai superato. Occorre idearne uno nuovo, dove aiutare veramente le aziende che vivono in questo territorio non solo dandogli una vetrina, ma anche e soprattutto mettendoli in contatto con importanti buyer per aprire nuovi mercati. Dunque, rivalorizzare veramente il nostro artigianato. A Fabriano, gli artigiani sottovalutano ciò che fanno e le potenzialità che hanno. Ci sono tanti giovani che sono abili artigiani. Nel 2018 possiamo e dobbiamo dar vita a eventi, come l’Expo, che possano permetterci di fare una sorta di prova generale in vista del meeting Unesco del 2019. Non abbiamo trovato nessun progetto avviato, quindi, ora vogliamo iniziare mettendo intorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati».