FABRIANO – Verbale di mancato accordo firmato fra i sindacati e la Astaldi. Trenta giorni ancora per evitare i licenziamenti degli operai che lavorano nei cantieri di Fabriano della Quadrilatero. Senza la riunione del Cipe, difficile evitarli.
Come era ampiamente previsto, rimane ancora elevato il rischio licenziamenti per 59 dipendenti su 147: 14 impiegati e 45 operai che lavorano nei cantieri di Cancelli e Borgo Tufico, comune di Fabriano. La Astaldi, contraente generale nell’ambito del progetto Quadrilatero, ha ribadito ai sindacati di categoria che avrebbe rinunciato a questo proposito in caso di riunione del Cipe con conseguente sblocco dei finanziamenti. In discussione, infatti, sarebbe andata l’approvazione di una specifica variante per il completamento dei lavori delle due ultime gallerie con lo stanziamento di 9 milioni di euro, la cosiddetta Variante 6 per la SS 76. E anche l’approvazione e il finanziamento del terzo e quarto lotto della Pedemontana, circa 100 milioni.
Si sperava che questa riunione potesse avvenire per i primi di agosto, ma non c’è stata. L’auspicio è che possa ora essere convocata entro i prossimi trenta giorni. Questo il lasso di tempo che, a seguito della firma di mancato accordo fra sindacati e Astaldi, intercorre verso l’effettivo licenziamento dei dipendenti. In questo mese, scenderà in campo la Regione Marche che tenterà di mediare, così come prevede l’attuale normativa vigente in questi casi. Ancora non è stata fissata la data dell’incontro a tre. Ma le parti sociali hanno ribadito di essere contrarie ai licenziamenti. Mentre la Astaldi, senza il Cipe, intende andare avanti.
Sulla questione da registrare, infine, la presa di posizione dell’on. del M5S di Fabriano, Patrizia Terzoni che giudica «confortante e soddisfacente la consegna a “Dirpa 2 Scarl” (Astaldi Spa) dei lavori del secondo lotto della Pedemontana delle Marche tra Castelraimondo e Matelica. Ora nei prossimi mesi l’urgenza più impellente è la ripresa dei lavori nel tratto tra Fabriano e Serra San Quirico, il cui stop crea disagi davvero notevoli sull’arteria principale che collega Ancona con l’interno e con l’Umbria. Insieme ai vertici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lavoreremo e faremo di tutto per sbloccare la situazione». In fondo, non serve nulla di così faticoso e complicato da richiedere un enorme dispendio di ricerche e lavoro. Basta veramente poco: convocare il Cipe.