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Fabriano: 31 nuovi sommelier diplomati

«Il mondo del vino sta cambiamento in modo veloce. Nelle Marche può rappresentare anche una valida opportunità lavorativa e di business», spiega il delegato territoriale, Gianni Riccioni

I 31 neo sommelier

FABRIANO – Trentuno nuovi sommelier a Fabriano che hanno superato i corsi organizzati dall’Associazione Italiana Somelier, il sodalizio di categoria più importante d’Italia inerente al mondo del vino. Sotto l’attenta guida del delegato Gianni Riccioni, potranno sfoggiare tutte le loro nuove competenze i cerretesi Daniela Giacinti e Giovanni Lippera; i fabrianesi Alessia Animobono, Paolo Boldrini, Sara Chegai, Gloria Marani, Marco Marraffino, Lucia Natali, Marta Ricciotti; i matelicesi Christian Carucci, Silvia Cesari, Gerica Donati, Sara Martella, Michele Mosciatti, Sergio Mustica, Matteo Rossi, Andrea Salvi; i sassoferratesi Michele Lattanzi e Simone Schiaroli.

La delegazione di Fabriano dell’Ais è estremamente attiva e nel corso dello scorso anno ha dato vita a molteplici iniziative come la partecipazione a eventi territoriali nell’ambito della enogastronomia, tra cui la Fiera del Tartufo Bianco pregiato di Pergola, passando poi per le visite organizzate alla cantine del territorio, e le interessantissime cene degustazione, dove si ha modo di approfondire, attraverso i ristoranti di Fabriano e del comprensorio, le eccellenze gastronomiche della tradizione e come abbinare a queste i migliori vini.

«Il mondo del vino sta cambiamento in modo veloce, c’è sempre, infatti, maggiore attenzione al prodotto, alla qualità e alla territorialità. Nelle Marche – spiega il delegato territoriale, Gianni Riccioni – può rappresentare anche una valida opportunità lavorativa e di business. I clienti dei ristoranti si aspettano di essere guidati nella scelta del vino e, spesso e volentieri, si organizzano meeting aziendali dove si abbinano le conoscenze sul vino a stringere affari. Che dire quindi, vi aspettiamo al prossimo evento targato Ais Fabriano, per entrare in un mondo affascinante e vario, per iniziare a coltivare una passione che può cambiare la vita, una passione che apre nuove prospettive e che ci arricchisce da un punto di vista culturale e umano», ha concluso.