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Fabriano, fallimento Indelfab: primo faccia a faccia tra sindacati e curatori

Al centro della riunione due punti: la ricognizione dello stato patrimoniale della ex JP e la presenza o meno di qualche soggetto industriale interessato all'acquisto dell'azienda

Lo stabilimento della JP Industries
Lo stabilimento della JP Industries

FABRIANO – Fallimento Indelfab di Fabriano, ex JP Industries, incontro in videoconferenza, fra i curatori fallimentari e i rappresentanti dei sindacati di categoria. I debiti per l’azienda che fa capo all’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, si aggirano fra i 30 e i 40 milioni di euro. Domani, 10 dicembre, altro summit, ma questa volta in sede ministeriale, con il Mise, sempre in modalità remoto. Mentre il 15 dicembre, infine, a discutere di questa vertenza ci saranno sempre le parti sociali, ma questa volta con i tecnici del ministero del Lavoro.

Questo pomeriggio, i rappresentanti di Fim-Fiom-Uilm hanno incontrato, in remoto, i tre curatori fallimentari – Simona Romagnoli, Sabrina Salati e Luca Cortellucci – nominati dal giudice della sezione Fallimentare del Tribunale di Ancona. Al centro della riunione, essenzialmente, due punti. Il primo è la ricognizione dello stato patrimoniale della Indelfab di Fabriano. Ebbene, la situazione debitoria dovrebbe aggirarsi attorno a una cifra compresa fra i 30 e i 40 milioni di euro.
I sindacati, secondo punto, hanno anche chiesto se qualche soggetto si sia fatto avanti per un eventuale acquisto dell’ex JP Industries. Su questo versante, ovviamente, è ancora troppo presto. Ma certamente potrebbe essere una delle strade da monitorare per evitare che ci possa essere una nuova ecatombe occupazionale per Fabriano e il comprensorio. A rischio, infatti, ci sono 566 posti di lavoro: 294 a Fabriano (3 quadri, 27 impiegati, 264 operai di cui 90 lavoratori nello stabilimento del Maragone e 204 in quello di Santa Maria) e 272 a Gaifana in Umbria (11 impiegati e 261 operai).

Anche questo punto sarà oggetto del summit convocato per domani 10 dicembre, alle 11, fra parti sociali e i rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, nello specifico le sottosegretarie Alessia Morani e Alessandra Todde. Si parlerà, invece, di ammortizzatori sociali, nello specifico cassa integrazione, nell’ultima riunione in calendario per la vertenza Indelfab di Fabriano.

Il 15 dicembre, a convocare la videoconferenza, il ministero del Lavoro. Al momento, con firma avvenuta prima della dichiarazione di fallimento, i lavoratori coinvolti sono coperti dalla cassa integrazione per cessazione attività fino a maggio prossimo. I sindacati di categoria vorrebbero che fosse prorogata di ulteriori sei mesi. E solo dopo, l’eventuale apertura della Naspi per una durata di due anni. Così facendo si avrebbe un ragionevole lasso di tempo per verificare l’eventuale interessa di qualche altro soggetto industriale a rilevare la Indelfab di Fabriano. «È fondamentale in questa prima fase evitare il licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori ed è necessario uno sforzo massimo da parte del Ministero del Lavoro per trovare soluzioni a loro sostegno», il commento dei rappresentanti sindacali al termine dell’incontro con i curatori fallimentari.