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Famiglia no-vax di Fabriano ricorre al Tar: a giorni l’udienza

Chiedono che il proprio figlio possa andare in uno dei tre istituti comprensivi cittadini. L’udienza con la richiesta di sospensiva è stata fissata per i primi di novembre. I dirigenti scolastici di Fabriano e Sassoferrato, dunque, hanno deciso di non accettare deroghe e di applicare la normativa attualmente in vigore

Una veduta di Fabriano

FABRIANO – Famiglia no vax di Fabriano ricorre al Tar per chiedere che il proprio figlio possa andare in uno dei tre istituti comprensivi cittadini. L’udienza con la richiesta di sospensiva è stata fissata per i primi di novembre. I dirigenti scolastici di Fabriano e Sassoferrato, dunque, hanno deciso di non accettare deroghe e di applicare la normativa attualmente in vigore.

A non poter frequentare le scuole, in quanto i genitori non hanno ottemperato agli obblighi vaccinali, sono in quindici. A nulla è valsa l’opera di mediazione messa in piedi dall’assessore alla Persona del comune di Fabriano, Simona Lupini, che ha promosso una riunione fra tutti gli interessati. Ma le posizioni sono apparse inconciliabili. Pur non avendone le competenze, l’Assessore è stata ringraziata dalle famiglie.

Da qui, quindi, la decisione di una famiglia di avviare l’iter della giustizia amministrativa. Si fa sempre più aspro il contrasto fra un gruppo di genitori che hanno deciso di non vaccinare i propri figlie e i dirigenti scolastici di Fabriano e Sassoferrato che, in base all’attuale normativa vigente, hanno inviato comunicazione ufficiale alle famiglie dei 15 bambini con la quale si negava il loro ingresso nelle scuole. I genitori dei bambini non vaccinati si preparano a combattere questa decisione anche attraverso le aule giudiziaria, in modo singolo e/o associato.

«È quanto meno singolare che la comunicazione ci sia arrivata a ridosso dell’inizio della scuola e non a luglio, come prevede la norma. Non si comprende per quale motivo i bambini non vaccinati di età superiore a sei anni possano comunque continuare ad accedere alla scuola. Non abbasseremo la testa e rivendicheremo con voce forte e chiara la tutela difesa dei nostri bambini al di sopra di tutto. Siamo pronti al dialogo, ma se troveremo solo chiusure, ciascuno si determinerà come meglio crede», confermano. E una famiglia ha deciso di fare da apripista rivolgendosi al Tar Marche. Un finale, dunque, ancora tutto da scrivere.