GENGA – Rinvenuto un sesto fusto metallico contenente sostanze pericolose, tra cui alta percentuale di Cromo esavalente, nella zona di Valtreara di Genga. Ieri effettuati altri prelievi nell’area di circa mille metri quadrati sottoposta a sequestro dall’aprile scorso. Continua a essere fermo il cantiere per i lavori di raddoppio della SS. 76. Si cerca di capire se la pericolosissima sostanza tossica sia penetrata nelle falde acquifere. Rimane in vigore l’ordinanza del sindaco di Genga con la quale si vieta l’utilizzo idrico per i pozzi privati, circa sei, dell’area. Nessun problema, invece, per le sorgenti dell’acqua potabile.
Carabinieri Forestali e tecnici dell’Arpam continuano a lavorare a Valtreara di Genga dall’aprile scorso. Quando, cioè, sono stati ritrovati cinque fusti di cromo esavalente. E tutta questa attenzione ha contribuito alla scoperta di un sesto fusto metallico adagiato in una vecchia vasca da bagno poi interrata per un metro e mezzo e vicino alcuni sacchetti di plastica. Dalle successive analisi è emerso che sia il fusto che i sacchetti di plastica sono risultati positivi al cromo esavalente.
Ieri mattina, inoltre, sono stati effettuati nuovi prelievi per verificare se la pericolosa e tossica sostanza abbia raggiunto le falde acquifere e in che percentuale. Entro un paio di giorni si dovrebbero avere i risultati. Nei giorni scorsi il sindaco di Genga, Medardoni, ha vietato il prelevamento dell’acqua di sei pozzi privati a titolo precauzionale.
L’area interessata continua a essere sotto sequestro. Il cantiere per il raddoppio della Quadrilatero è stato bloccato in quella zona e i lavori di rifacimento del viadotto della Strada Provinciale vecchia di Valtreara di Genga sono stati fermati. Si prosegue nelle zone attigue. Il sospetto è che i fusti possano essere stati abbandonati da molto tempo nell’area del comune di Genga, nello splendido scenario naturalistico delle Grotte di Frasassi.
Come disposto, la ditta Astaldi si sta occupando della messa in sicurezza dell’area, continuando anche a lavorare per il Progetto Quadrilatero. Costante la supervisione dei tecnici del Dipartimento Provinciale dell’Arpam di Ancona. La procura presso il Tribunale di Ancona ha, naturalmente, aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il reato di smaltimento illecito di rifiuti.