SASSOFERRATO – C’è anche il comune di Sassoferrato fra i nove Enti municipali firmatari del documento per l’istituzione del Geoparco dell’Appennino nord-marchigiano – Geopark: Apecchio, Piobbico, Acqualagna, Cagli, Cantiano, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Arcevia e, appunto, Sassoferrato.
Il 23 maggio, con la firma del presidente dell’UM Catria Nerone, Francesco Passetti, è nato il Geoparco dell’Appennino nord-marchigiano Geopark. Vasto oltre 600 chilometri quadrato, ricompreso tra i confini dei comuni di Apecchio, Piobbico, Acqualagna, Cagli, Cantiano, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Sassoferrato, Arcevia. Include 70 geositi nei quali ad esempio ci sono sequenze sedimentarie giurassico-cretaciche diffuse, siti di cave particolari a Piobbico e ad Apecchio, il limite K-Pg – quello che indica la fine dell’era dei dinosauri – a Petriccio di Acqualagna, le impronte fossili dell’antico rettile marino “Ugo” conservate a Cantiano, le ammoniti del Catria presso Frontone e Serra Sant’Abbondio, l’anfiteatro naturale di Fondarca a Cagli, la valle glaciale del Bevano a Chiaserna, il protosito archeologico di Arcevia sul monte Croce Guardia e a Sassoferrato, il paleo-lago scomparso di Montelago in cima allo Strega ed il parco archeominerario della miniera di zolfo di Cabernardi.
Il Geopark è stato istituito con il supporto del professore Rodolfo Coccioni e del Dott. Andrea Mazzoli del Dipartimento di Scienze Pure ed Applicate dell’Università di Urbino al fine di essere inserito nella Rete dei Geoparchi Europei (EGN) e nella Rete Globale dei Geoparchi (GGN), sotto l’egida dell’Unesco. Reti che interpretano perfettamente le politiche di conservazione e di valorizzazione del patrimonio geologico integrandole nell’ambito delle più articolate azioni finalizzate alla tutela attiva delle risorse ambientali ed allo sviluppo sostenibile a livello locale.
Inoltre, anche se la maggior parte dei siti presenti nel territorio del Geoparco devono appartenere al patrimonio geologico, considerando che il loro interesse può anche essere archeologico, ecologico, storico o culturale, il geoparco riveste un ruolo attivo nello sviluppo economico del territorio, attraverso anche la valorizzazione di un’immagine d’insieme collegata allo sviluppo del geoturismo e dell’educazione ambientale in senso lato.
Fondamentale per i nove comuni integrare e mettere a sistema le risorse locali (tipiche, ricettive, economiche, artigianali paesaggistiche, storiche, culturali) con quelle naturali al fine di dare luogo ad uno sviluppo organico ed integrato che riguardi sia la vocazione turistica dei territori che il potenziale produttivo locale in un’ottica di sinergia tra patrimonio naturale e culturale, tra agricoltura artigianato e tradizioni locali nonché alla promozione delle relazioni pubblico-privato cercando di innescare un processo virtuoso capace di generare sviluppo per le imprese e per il sistema territoriale locale nel suo complesso.
Ragion per cui i nove sono disponibili ad accogliere altri comuni decisi a valorizzare siti e specificità geologiche all’interno del Geoparco Appenino nord-marchigiano che intendono sottoporre all’approvazione dell’Unesco, significativo punto di riferimento per la comunità scientifica sia nazionale che internazionale, in particolare per quella delle Geoscienze, ed è un’eccezionale opportunità per la promozione di scambi e collaborazioni tra scuole e Università di tutto il mondo. Questo geoparco, tutto marchigiano, andrebbe ad unirsi ai dieci geoparchi già presenti in Italia ed essendo caratterizzato dalla sua identità strettamente legata alla geologia ma associata ad uno straordinario patrimonio naturale e culturale, contribuirebbe anche a soddisfare la sempre crescente richiesta di turismo geo-naturalistico e culturale.
«L’Appennino nord-marchigiano – spiegano il professore Rodolfo Coccioni e il dott. Andrea Mazzoli del Dipartimento di Scienze Pure ed Applicate dell’Università di Urbino – è un territorio unico nel suo genere in quanto possiede un patrimonio geologico e geomorfologico senza eguali, significativo e speciale per ricchezza, diversità, rarità, interesse scientifico, richiamo estetico e valore educativo, come testimoniato dalle realtà museali geo-paleontologiche presenti. Un vero e proprio museo geologico che, con una straordinaria e continua successione stratigrafica di 200 milioni di anni, i suoi geositi e un vasto sistema di grotte carsiche rappresenta un unicum per i geologi di tutto il mondo».
Il geoparco, appena costituito, è una struttura tecnico-amministrativa molto snella dove a capo è l’Unione Montana Catria Nerone che, non a caso, ha un’ammonita come logo. Un’eredità della comunità montana omonima fondata nel 1971 che già aveva intuito la sua specificità.
Con l’istituzione del Geoparco i nove sindaci vogliono valorizzare il patrimonio geologico, i paesaggi e le formazioni geologiche quali testimoni chiave della storia della vita; rafforzare il senso di appartenenza al territorio della popolazione locale attraverso un modello di programmazione e di governance partecipato; garantire la salvaguardia del patrimonio geologico, naturalistico, storico ed archeologico con un’adeguata promozione; promuovere la collaborazione tra soggetti pubblici e privati al fine di migliorare la capacità attrattiva del Geoparco e la diffusione del marchio del Geoparco a livello nazionale ed internazionale; promuovere il geoturismo in collaborazione con gli operatori, gli Enti locali, gli enti universitari e di ricerca nonché favorire la condivisione degli obiettivi e delle strategie attuate, attraverso la promozione del marchio nei confronti degli operatori e degli Enti operanti sul territorio; favorire lo sviluppo integrato dei sistemi produttivi, dei servizi, e delle infrastrutture incentivandone le relazioni in un’ottica di miglioramento della qualità globale e di miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica; monitorare, studiare, sviluppare, sperimentare e migliorare i metodi per conservare e promuovere, al meglio, il patrimonio geologico e le risorse ambientali; stimolare l’interazione con le imprese locali al fine di promuovere e supportare la creazione e commercializzazione di nuovi prodotti collegati al patrimonio geologico favorendo altresì la complementarità con altri contenuti a carattere Turistico-Culturale.