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Giudice di pace: Fabriano pronta a convocare incontro con gli altri Comuni

Per il mantenimento di questo importante servizio, il pagamento dell'annualità 2019 dei costi sarà a totale carico del comune fabrianese. Nella riunione con i sindaci degli altri Enti municipali interessati (Sassoferrato, Genga, Cerreto D’Esi e Serra San Quirico) si cercherà di tornare a una ripartizione per il 2020

Gabriele Santarelli con la fascia tricolore
Gabriele Santarelli

FABRIANO – Lo scontro fra i comuni di Fabriano e Genga in merito alla ripartizione dei costi per il mantenimento degli uffici del Giudice di pace, si arricchisce di un nuovo capitolo. Il primo cittadino fabrianese, Gabriele Santarelli, aveva annunciato che tutti i comuni interessati – Sassoferrato, Genga, Cerreto D’Esi e Serra San Quiricosi erano tirati indietro. E solo Fabriano si sarebbe accollato il costo per il 2019, intorno ai 140mila euro. A rispondergli il collega gengarino, Marco Filipponi, che si era dichiarato «stupefatto» da questa uscita pubblica di Santarelli e che stava ancora attendendo la convocazione di una riunione ad hoc per poter parlare della questione.

Santarelli coglie l’apertura del sindaco di Genga e ammette che, effettivamente, prima della sua uscita pubblica non aveva convocato la riunione con gli altri Enti municipali, così come annunciato. «Accolgo con favore l’apertura offerta dal sindaco di Genga per il sostentamento delle spese necessarie all’attività del locale ufficio del Giudice di pace per l’anno 2020. Nei giorni scorsi ho inviato una lettera ai sindaci coinvolti per chiedere se ci fosse la disponibilità a collaborare per le spese dell’annualità 2019 e per annunciare che avrei convocato un incontro per decidere come proseguire nei prossimi anni».

Per il 2019 è stato confermato, anche verbalmente, che Fabriano dovrà accollarsi tutto il costo «e, ribadisco, lo facciamo con senso di responsabilità perché a poco varrebbe l’impegno per il 2020 se in conseguenza del mancato contributo per l’anno in corso avessimo deciso o fossimo stati costretti a chiudere l’ufficio», evidenzia Santarelli che non lesina un attacco.

«Aver fatto mancare il sostegno economico per l’anno 2019, anno nel quale le spese sono state particolarmente gravose, è stata una scelta dei rispettivi consigli comunali che ritengo potesse essere modificata con l’insediamento delle nuove Giunte e dei nuovi consigli. Così non è stato e ne ho semplicemente preso atto facendo notare che se chiediamo agli enti superiori di mantenere i servizi nell’entroterra dovremmo per primi garantire quelli che dipendono da noi».

In coda, si cerca di stemperare i toni. «Se alla disponibilità di Genga dovesse seguire quella di tutti gli altri Comuni sarà più facile garantire la continuità del servizio anche per il 2020 e per gli anni successivi. Intanto però noi abbiamo dovuto spostare un dipendente dal settore della Polizia Municipale per poter garantire personale sufficiente al Giudice di pace e dovremo espletare un concorso per categoria D che è richiesta per il mantenimento del servizio. Per cui come si vede essere stati lasciati soli nel 2019 non è stato indolore, ma nonostante tutto siamo riusciti a garantire a tutta la comunità dell’entroterra un servizio importante. Anche questo problema – conclude il Sindaco di Fabriano – lo abbiamo affrontato con serietà e concretezza e quello che conta è sempre e solo il risultato».