HOME REGIONALE

I disegni di Andrea Poeta alla conquista del Mondo

L'artista fabrianese vorrebbe organizzare una mostra permanente dei ritratti suoi e delle opere dell'altro artigiano di qualità di Fabriano, Metello Gregori. Intanto potrebbe chiudere un importante accordo con un imprenditore della Malesia

Andrea poeta e alcuni dei suoi disegni

FABRIANO – I suoi disegni vanno letteralmente a ruba. Non solo in Italia. Sono presenti anche in America e prossimamente, in Asia. Andrea Poeta, 49 anni, è un artista eclettico di Fabriano. Di giorno lavora come centralinista al Comune di Fabriano, in quanto assunto dalla cooperativa che ne gestisce il servizio. Quando torna a casa dalla sua famiglia, cerca tutti gli attimi della giornata buoni per seguire le proprie passioni. E ne ha avute molte lungo tutta la sua vita.

«Da piccolo sono entrato giovanissimo nel coro della Cappella Sistina. Non sono riuscito a diplomarmi al Conservatorio per colpa mia. La musica classica mi stava venendo a noia e allora ho pensato bene di presentare a un esame una canzone dei Genesis. È inutile sottolineare che non sono stato promosso», ricorda Andrea Poeta.

Ha vissuto per molti anni a Roma e per abbellire la sua stanza ha coltivato l’arte del disegno. «Mia madre ha sempre dipinto e, quindi, l’ho vista con i pennelli in mano molte volte. Ho iniziato, piano piano, ad appassionarmi, trovando la mia strada, il bianco e nero, gli acquarelli e la tempera affinando la tecnica sempre di più. Ho iniziato a disegnare, con la penna, tutti i miei idoli musicali del tempo: Phil Collins, Sting, Jimmy Hendrix, i Pink Floyd, Fabrizio De Andrè». La passione per la musica, soprattutto live, lo ha portato a una carriera musicale lunga a partire dal 1975, «ma ho sempre continuato a coltivare l’arte del disegno», racconta. A causa di un grave lutto familiare, la scomparsa del padre, Andrea ha deciso di dire basta alla sua carriera musicale. «Ancora oggi, quando provo a cantare alcune canzoni care a mio padre, faccio molta fatica a trattenere le lacrime. Quindi, mi è sembrato giusto, anche per stare più vicino alla mia famiglia, di interrompere con la musica live».

Andrea Poeta ha, dunque, avuto molto più tempo a disposizione per dedicarsi al suo hobby: disegnare ritratti con svariate tecniche China – Graffite – Sfumini – Gomma pane – Stoppini – Dita – Acquerello – Penna a Biro – Vernice – Carboncino – Pennelli – Uniposca- Alcol denaturato ecc. tutto questo lo uso per fare un disegno del genere, io li chiamo a tecnica mista . E i risultati e le soddisfazioni non sono tardate ad arrivare. In pochissimo tempo, i suoi ritratti dei giudici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sono stati richiesti dalla Prefettura di Ancona per essere attaccati alla parete.

«Il ritratto di Lucio Dalla si trova nella sua casa a Bologna. Presto, il ritratto di Pino Daniele – mi ha contattato suo figlio, Alex – partirà in direzione di Napoli per essere attaccato a una parete della sede della Fondazione del grande cantautore napoletano. Il particolare degli occhi di Emma Marrone è stato pubblicato sulla pagina Facebook della cantante», evidenzia Poeta. E potrebbe andare avanti ancora per molto con l’elenco.
Ma, questo successo, non è solo in Italia. «Mi ha contattato, da poco, un imprenditore della Malesia che possiede un hotel extralusso. Vorrebbe almeno un mio disegno per ogni piano. Ritratti dei maggiori attori italiani. Vediamo se ci accordiamo». La conquista degli Stati Uniti d’America, invece, è già avvenuta. «Abbiamo dei parenti, in particolare una mia zia che – ogni qualvolta tornava in Italia – mi “rapinava” dei disegni che avevo realizzato. I miei parenti possiedono un ristorante a Los Angeles, dove sono affissi sulle pareti una quarantina di disegni. E ne avevano un altro, ora venduto, a Palm Springs. Il nuovo proprietario ha, però, chiesto che i 72 disegni rimanessero a loro posto».
C’è un altro progetto che sta molto a cuore ad Andrea. «Insieme a Metello Gregori, uno dei più bravi fabbri non solo delle Marche, ma dell’Italia intera, come testimoniano le sue targhe in ferro posizionate in molti punti della città, abbiamo deciso di unire le nostre due passioni e, magari, realizzare una mostra permanente dal titolo: “Dal ferro alla carta”.

Cerchiamo uno sponsor per questa nostra idea che potrebbe confermare ancor di più Fabriano come città creativa dell’Unesco per l’Artigianato e le Tradizioni popolari. Speriamo – conclude Andrea Poeta – che sia il Comune possa darci una mano individuando una sede opportuna, che la Fondazione Aristide Merloni che si occupa del network città creative Unesco possa considerarci come un ulteriore volano per l’artigianato fabrianese».