FABRIANO – In attesa degli sviluppi sulla vertenza Tecnowind, la Lega Nord chiede che si accendano i riflettori anche sulla Whirlpool.
«Nel documento dell’Accordo quadro del 2 luglio 2015, si legge che l’acquisizione di Indesit rappresenta per Whirlpool una scelta strategica per la creazione di “una realtà industriale in grado di competere sul mercato nel lungo periodo, nonché di creare valore aggiunto per i dipendenti, i consumatori, i partner commerciali i fornitori e gli azionisti”. Ci rincresce confermare che i dubbi sollevati in campagna elettorale erano fondati al punto che siamo in piena emergenza, come si evince dall’ultimo incontro a Roma dello scorso giugno 2017. In quella sede erano presenti le segreterie nazionali e territoriali delle seguenti sigle sindacali: Fim, Fiom, Uilm e Ugl. Per conoscenza erano state avvisate Confindustria Ancona e Unione Industriali Provincia di Varese. Nel comunicato congiunto della Triplice sindacale ci sono notizie interessanti», si legge nella nota della sezione cittadina della Lega Nord.
«Per quanto riguarda lo stabilimento di Melano i volumi produttivi sono in crescita e rispettano il piano industriale concordato mentre per la sede amministrativa è stato chiesto un chiarimento sulle assunzioni recentemente effettuate a Fabriano, in quanto incompatibili con la riorganizzazione in atto e con l’utilizzo del contratto di solidarietà. Va ricordato che il piano di riorganizzazione prevede per Fabriano entro il 2018, per arrivare alle 600 unità previste, più di 200 esuberi. Il 95% di solidarietà è in contrasto con l’accordo territoriale firmato dalle parti, vengono chieste consulenze esterne in presenza di figure professionali interne collocate fra gli esuberi. I numeri degli impiegati presenti nell’accordo firmato nel 2015 sono relativi al numero minimo di presenti a fine 2018 e non al numero massimo. L’accordo contiene diverse attività volte a ridurre gli esuberi che l’azienda disattende. Viene fatto un uso improprio degli ammortizzatori sociali sperperando soldi pubblici, ancor prima degli ammortizzatori serve lavoro. Questo in sintesi il riassunto delle problematiche presenti e a fronte di questo chiediamo all’azienda di rispettare i patti sottoscritti», specifica, a suo dire, la Lega che passa alle richieste.
«Chiediamo innanzitutto di rispettare gli impegni presi a monte e cioè la creazione di valore per tutti i soggetti coinvolti. Chiediamo di attivare i percorsi di riqualificazione del personale impiegatizio presente nel territorio e allo stesso tempo di bloccare le assunzioni, ma soprattutto di rendere note le posizioni lavorative aperte nelle varie sedi al fine di agevolare la ricollocazione delle risorse perdenti ruolo, di conoscere il numero totale di impiegati che si sono dimessi da Fabriano da luglio 2015 e quanti sono stati trasferiti ed è importante sapere il dettaglio dei ruoli previsti definitivamente a Fabriano per dicembre 2018 e per il futuro. Va scoraggiata qualsivoglia forma di discriminazione. È imperativo salvaguardare le condizioni di dignità primaria della persona: la dignità del lavoratore capo famiglia, la dignità delle donne e madri, la dignità delle famiglie monoreddito. Perdere il posto di lavoro è un gravissimo colpo alla salute morale della persona, è l’anticamera dello svilimento morale delle famiglie, dei giovani. La perdita del reddito è l’anticamera dell’oziopatia soprattutto se alimentata dalla falsa illusione dell’ammortizzatore sociale che perde il suo valore reale di supporto materiale diventando il fine ultimo della giornata e non un mezzo per una riqualificazione sostenibile. Detto questo sarà nostra premura chiedere alla nuova Amministrazione comunale, nei limiti delle sue possibilità, come intende rapportarsi con Whirlpool e interesseremo anche la Regione. Fabriano – si conclude la nota della Lega nord – non è terra di conquista o di marchi in vendita al miglior offerente, la nostra gente merita rispetto e su questo noi ci batteremo con forza per evitare il continuo depauperamento di territorio e professionalità esistenti. Noi ci siamo, saremo vigili e presenti per evitare che Fabriano diventi ancor più deserta».