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Inaugurata la scuola Don Petruio a Fabriano. Presente il vicepremier Di Maio. Le opposizioni attaccano

Ad accompagnarlo, il commissario straordinario per la Ricostruzione Paola De Micheli, il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. Proteste davanti all'edificio scolastico

Il vicepremier all'interno della scuola

FABRIANO – È stato il vicepremier, Luigi Di Maio, a inaugurare la nuova scuola Don Petruio a Fabriano. Ad accompagnarlo, il commissario straordinario per la Ricostruzione Paola De Micheli, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e ovviamente il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. Presenti, inoltre, molte autorità civili e religiose, oltre ai parlamentari marchigiani.

La nuova scuola dell’infanzia Don Petruio di Fabriano è stata finanziata interamente dallo stato con circa 1 milione e 360 mila euro, nell’ambito della ricostruzione post sisma agosto-ottobre 2016. I lavori sono partiti il 27 ottobre del 2017. La nuova struttura ospiterà quattro sezioni per un totale di 120 alunni. L’edificio è stato costruito in due blocchi ciascuno per due sezioni e locali comuni: aula per le attività libere, mensa, cucina, spazio per l’assistente. Completano l’immobile un ampio spazio connettivo con una copertura a vetro di collegamento tra i diversi blocchi. L’intera struttura è stata realizzata nel rispetto della classe d’uso IV, edificio strategico di Protezione civile ed è ad altissima efficienza energetica. La tipologia costruttiva è in legno, con sistema a telaio leggero controventato, del tipo Platform Frame in cui le pareti portanti sono realizzate con telai in legno lamellare controventate su entrambi i lati con pannelli Osb.

Il taglio del nastro

«Il sisma del Centro Italia mi ha molto colpito per la vastità del territorio interessato e perché a essere danneggiati sono stati tantissimi edifici pubblici. Penso, quindi, che dobbiamo fare il possibile per mettere a norma gli edifici pubblici perché ciò non accada più. Abbiamo in mente un piano per rilanciare l’edilizia pubblica e metterli a norma visto che lì si trovano i nostri figli e i dipendenti pubblici. Un piano, dunque, importante visto che potrà contribuire a rilanciare il lavoro e l’occupazione, aspetti che per il fabrianese non sono assolutamente secondari. Voglio ringraziare il commissario per la Ricostruzione e il Presidente della Regione per come si sono spesi per questo progetto di ricostruzione della scuola Don Petruio e con loro abbiamo individuato alcune leggi che devono essere abrogate per velocizzare la ricostruzione. È urgente sburocratizzare», ha dichiarato Luigi Di Maio.

«Dichiarata inagibile dopo le scosse di terremoto di agosto 2016, è un esempio di rinascita e di speranza per il centro Italia alle prese con l’annoso problema della ricostruzione e della burocrazia che rallenta ogni operazione», le parole del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.

«Un passo importante verso il ritorno alla normalità per i bimbi e per l’intera comunità fabrianese», il commento del commissario per la Ricostruzione, Paola De Micheli. Quest’ultima ha, poi, ricordato come siano 2.300 i cantieri aperti nel Centro Italia in 10 mesi e che, quindi, servano i fondi per completare la ricostruzione.

«Un’opera che fa bene al nostro territorio. Quello di oggi è un segnale importante: possiamo, dobbiamo ricostruire nei luoghi simbolo della nostra storia. La ricostruzione sull’Appennino è la sfida più difficile e importante per il nostro Paese e dobbiamo tenere alta l’attenzione», le dichiarazioni del vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, mons. Stefano Russo, pronunciate dopo la benedizione della scuola.

Il governatore Luca Ceriscioli ha fatto i complimenti agli uffici comunali per il lavoro svolto, «che deve essere preso a esempio per tutta la Regione. Un bel segnale per Fabriano, di rinascita e speranza».

Il vicepresidente pentastellato ha concluso la cerimonia parlando anche dei temi del lavoro. «Presto attiveremo tavoli dedicati per monitorare la situazione. In primo piano la questione degli esuberi Whirlpool. Ovviamente è un’interlocuzione molto delicata, ma c’è la massima attenzione, di cui do atto, alle Autorità del territorio e di cui mi faccio terminale per affrontare le difficoltà. Sono ben consapevole del fatto – ha concluso il ministro – che questo territorio riparte non solo con la ricostruzione, ma mantenendo gli insediamenti produttivi qui e attraendone altri».

Il Vicepresidente Di Maio mentre parla dei temi del lavoro

Subito dopo la cerimonia di inaugurazione, il primo cittadino di Fabriano ha accompagnato il Vicepremier, in una passeggiata per Fabriano. Non sono mancati incontri con operai e gente in difficoltà con cui Di Maio si è intrattenuto a parlare. Accanto al bagno di folla, non sono mancate alcune forme di proteste.

All’esterno della scuola Don Petruio, alcuni componenti del comitato Sveglia Fabrianesi hanno chiesto maggiore attenzione del Governo centrale e regionale sui temi del lavoro e della sanità locale. Mentre i consiglieri di opposizione che, nella giornata di ieri avevano chiesto al sindaco Santarelli di organizzare un incontro in Comune con Di Maio per parlare di tutti i temi locali che interessano l’intera comunità, si sono visti negare questa possibilità. «Insomma, Di Maio è venuto a Fabriano a fare una passerella prendendosi meriti non suoi. Alla faccia della casa di vetro aperta a tutti, soprattutto a chi non è d’accordo con il M5S. Senza considerare che per l’Ilva, Di Maio ha ottenuto la partecipazione di 62 rappresentanti di associazioni e comitati, difendendo questa sua scelta nel nome della massima partecipazione e delle decisioni da prendere nelle stanze aperte a tutti. A Fabriano questo numero non si sarebbe mai raggiunto, eppure c’è stato il tempo per la passeggiata e non per incontrare i rappresentanti eletti dai cittadini di Fabriano», hanno tuonato dalle opposizioni.