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Fabriano: proseguono le indagini dopo l’arresto del pusher operaio

Canali di approvvigionamento e giro d'affari, individuazione di ulteriori spacciatori secondari e clienti di riferimento. Su queste direttrici prosegue l'attività investigativa

carabinieri di Fabriano
I carabinieri di Fabriano

FABRIANO – Canali di approvvigionamento e giro d’affari, oltre a individuazione di ulteriori pusher secondari e clienti di riferimento. Su queste direttrici proseguirà l’attività investigativa dei carabinieri della Compagnia di Fabriano a seguito della brillante operazione messa a segno dopo circa un anno di pedinamenti e appostamenti a carico del 44enne operaio di Fabriano, R. E., finito in carcere nella mattinata del 19 febbraio scorso con l’accusa di spaccio continuato di sostanze stupefacenti.
Accanto a questa misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Ancona, altri tre fabrianesi sono stati denunciati con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. In pratica, secondo gli investigatori, questi ultimi si rifornivano dall’arrestato per la loro attività, una sorta di terzo anello della catena.

Visto che il 44enne finito in manette sarebbe il secondo anello della catena, i carabinieri si stanno ora concentrando sul primo, i pusher di Fabriano presso cui si riforniva per poter smerciare ingenti quantità di droga, marijuana, hashish e cocaina.
Il giro d’affari ipotizzato è inquietante: oltre 40-50 mila euro all’anno di droga immessa nel mercato fabrianese. Un fiume che i militari stanno tentando di risalire.

Ci sono inoltre da individuare le eventuali presenze di altri spacciatori secondari, oltre ai tre scoperti e denunciati. E poi, c’è tutto il capitolo legato alla clientela che si riforniva da questi tre e direttamente dall’arrestato.

Massimo il riserbo da parte degli investigatori fabrianesi, eccezion fatta per i due episodi di spaccio resi noti per dare il senso del vorticoso giro d’affari: un cliente in un anno ha acquistato ben 300 grammi di cocaina, in media 10 grammi ogni dieci giorni, sborsando quasi 25mila euro; un altro cliente, invece, nello stesso lasso di tempo ha acquistato oltre tre chili di sostanze stupefacenti tra marijuana e hashish per un esborso di circa 10mila euro.

L’operaio arrestato era già finito nelle maglie della giustizia nei primi anni del 2000 sempre per spaccio di droga.
Non è chiaro se siano stati individuati e sequestrati cellulari e/o agendine che possano dare nuovo impulso alle indagini. Di certo c’è che i carabinieri di Fabriano non escludono nuovi risvolti.