FABRIANO – Domenica 5 febbraio al PalaGuerrieri di Fabriano (ore 18) si disputerà il big-match del campionato di serie C di basket tra la Janus Fabriano (seconda in classifica con 34 punti) e la Virtus Civitanova (prima con 36 punti, ma con una partita in più dei cartai). In vista dell’atteso incontro, abbiamo scambiato quattro chiacchiere – parlando di passato, presente e futuro – con il capitano della Janus Fabriano, Michele Bugionovo, che ha appena festeggiato le 150 partite in maglia biancoblù.
È luogo comune che per svettare a pallacanestro si debba essere grandi e grossi. Ma non sempre è così. Anzi, la storia cestistica ci presenta esempi a iosa di “piccoli grandi uomini” capaci di emergere tra i giganti sfruttando altri elementi: testa, grinta e talento. Nel nostro piccolo, un chiaro esempio è Michele Bugionovo, play della Janus Fabriano. Classe 1992, fabrianese doc, Bugionovo con i suoi 178 centimetri non è certo un bestione, ma sa giocare (13 punti personali di media a partita) e far giocare la squadra (17 vittorie e 2 sconfitte finora), tanto da essere uno dei protagonisti della Janus e dell’intero campionato.
Michele, partiamo da lontano: ci racconti del tuo amore per la pallacanestro e delle tue esperienze finora?
«I miei genitori hanno sempre seguito il Fabriano Basket, per cui fin da piccolissimo sono entrato in questo mondo. I miei idoli, ovviamente, erano Monroe e Thompson. Così ho iniziato a giocare nel settore giovanile dove coach Andrea Porcarelli mi ha impostato nel ruolo di play. A 16 anni come giovane ho iniziato a far parte del roster della Spider Fabriano e qui sono cresciuto molto avendo avuto la possibilità di allenarmi con bravi giocatori come Paulig, Stanic, Venturi o Gigena… Poi dal 2012, passando alla Janus Fabriano, ho trovato spazio e ho preso pian piano consapevolezza dei miei mezzi, grazie anche agli insegnamenti di coach Luciano Bolzonetti che, essendo stato a sua volta un play, mi ha saputo indirizzare nel modo giusto con preziosi consigli, dandomi molta fiducia e, lo scorso campionato, le chiavi della squadra».
Quest’anno, poi, sono arrivati anche i gradi di capitano. Una bella soddisfazione, no?
«Sicuramente un onore. Inizialmente l’ho sentita come una responsabilità e tutt’ora la percepisco come tale. Di sicuro è un incentivo per essere da esempio e per dare sempre il massimo sul parquet. Ora sono contento che questo ruolo mi venga riconosciuto e spero di continuare ad essere in grado di rivestirlo».
Non sarà più la serie A, ma per Fabriano la pallacanestro è sempre qualcosa di importante: si sente un po’ di pressione?
«Il basket nella nostra città continua ad avere un notevole seguito di pubblico e di interesse: giochi per qualcuno, per un pubblico di diverse centinaia di persone, cosa che avviene in pochissime altre piazze di serie C, direi che questo è molto bello. Più otteniamo risultati, più aumentano le aspettative. Ma tutto ciò è positivo, perché ci spinge sempre a dare il meglio di noi stessi».
Che clima si respira all’interno della squadra di quest’anno?
«Ci troviamo bene sia dentro sia fuori dal parquet. L’atmosfera è molto positiva e penso che si veda dai risultati e dal modo in cui giochiamo. Il gruppo è stato molto rinnovato rispetto alla stagione precedente e ben costruito: ci siamo conosciuti piano piano e credo che i risultati siano una conseguenza dei nostri progressi. Anche i più giovani si sono ben inseriti e stanno dando una mano: in proposito, penso che l’accordo raggiunto in estate tra Janus e Basket School abbia portato molto entusiasmo e questo è un bene».
Nuovo anche lo staff tecnico, con il capo allenatore Daniele Aniello. Cosa ci dici di lui?
«E’ un coach molto preparato, sia a livello tecnico che umano. Mi ha colpito, in particolare, nell’approccio alle due sconfitte (all’esordio con Matelica e a Falconara, nda), affrontate con serenità e fiducia, senza drammi, tanto che abbiamo subito ricominciato ad allenarci senza problemi, ritornando a vincere con sicurezza. Gli allenamenti sono interessanti e ci divertiamo a giocare insieme, grazie anche alla collaborazione degli assistenti Tavares e Panzini».
Tutti dicono che tu, nel modo di giocare, sembri tanto un play “vecchia maniera”, di quelli che non se ne vedono quasi più: intelligenza e razionalità al servizio della squadra. Ti riconosci in questa etichetta?
«Diciamo che rientro nelle caratteristiche di un play classico e questo mi fa piacere, anche se non ti nascondo che da piccolo sognavo di diventare come Pozzecco… Ai playmaker, oggi, spesso si chiedono anche tanti punti e molto uno contro uno. A me piace gestire al meglio la squadra e mettere in ritmo i compagni, cercando talvolta qualche soluzione personale».
Dì la verità, quanto è piacevole, per te che sei un play, avere in squadra un pivot a cui dare la palla con sicurezza spalle a canestro, merce rara in questo periodo?
«Davvero… Valentas Tarolis è una garanzia. Fin dal primo allenamento abbiamo intuito che era bravo. Capisce il gioco, ha qualità tecniche, sa giocare in post basso. Con un pivot così puoi muovere la difesa e giostrare bene in attacco tutta la squadra. Penso che solo la capolista Civitanova, con Marinelli e Amoroso, abbia lunghi altrettanto validi».
A proposito di Civitanova, avversario di domenica, secondo te è la favorita del girone?
«Credo di sì. E’ vero che all’andata abbiamo vinto da loro giocando una partita perfetta, ma bisogna anche dire che nel complesso hanno una squadra forte e profonda. Ad ogni modo, per noi l’importante prima di tutto è terminare la fase regolare nei primi due posti, per poter avere sempre il vantaggio del campo ai play-off. Poi si vedrà».
Che partita ti aspetti contro la capolista?
«Sarà sicuramente una gara molto difficile, perché affronteremo una squadra costruita in estate per dominare il campionato e che sta dimostrando tutto il suo valore. Tuttavia, abbiamo le carte in regola per poter competere con loro, quindi li affronteremo con la consapevolezza di poterli mettere in difficoltà. Per poter vincere dovremmo fare attenzione ad ogni dettaglio, mantenere la giusta intensità e concentrazione per tutta la gara. Ci siamo già riusciti all’andata, quindi proveremo a ripeterci. Inoltre domenica possiamo contare sul nostro pubblico e sono sicuro che verranno in tanti al PalaGuerrieri per sostenerci».
Pensi che per la Janus ci siano chance di promozione in serie B?
«Difficile dirlo, perché la formula del campionato è molto lunga ed eventualmente per andare su ci sarebbero anche le fasi nazionali con squadre di altre regioni, di cui però non conosciamo il valore. Per cui adesso inutile parlarne, andiamo avanti partita dopo partita».
Allora chiudi gli occhi e dicci qual è il tuo sogno cestistico…
«Eh… arrivare più in alto possibile con la Janus, in un campionato nazionale, riavvicinando Fabriano alle categorie che merita per passione e tradizione. Questo sì che mi piacerebbe tanto».
CHI È MICHELE BUGIONOVO
Michele Bugionovo è nato a Fabriano il 31 ottobre 1992 ed è cresciuto nel settore giovanile di Fabriano Basket e Basket School. Nel 2008/09, oltre ad aver fatto parte del roster della Spider Fabriano di coach Cerini promossa in serie C1, ha vinto il titolo regionale Under 19 con il gruppo di coach Cecchini. Nel 2009/10 ha giocato in serie D nell’Olimpia Fabriano di coach Lupacchini, per poi ritornare alla Spider Fabriano di coach Giordani in serie B2 nel 2010/11, stagione culminata con la sconfitta in finale contro Chieti, ma poi con il rispescaggio estivo in B1, dove Bugionovo gioca fino a gennaio per poi trasferirsi a stagione in corso al Castelraimondo di coach Porcarelli in serie D. Dal 2012/13, Michele ha in mano la regia della Janus Fabriano. Il primo anno in serie D con coach Lupacchini è da record: 30 vittorie su 30 partite e promozione diretta in C2. Nel 2013/14 la promozione in C1 sfugge nella finale contro Pedaso (persa 3-1), ma non scappa nel 2014/15, quando i fabrianesi riescono a confluire nelle serie C unica. E qui, lo scorso campionato, la Janus ha dettato legge fino a ridosso delle fasi nazionali per la promozione in B, arrivando però scarica nel momento “clou” contro le forti avversarie di Toscana e Sardegna. Oltre al basket, nella vita Michele Bugionovo – conseguita l’anno scorso la laurea in Economia e Commercio – è studente all’ultimo anno della Specialistica in Amministrazione, Finanza e Controllo all’Università di Ancona.