FABRIANO – Accredito nei conti correnti dei 593 lavoratori della JP Industries di Fabriano della cassa integrazione per i mesi di gennaio, febbraio e marzo. Lunedì, il pagamento della mensilità di aprile. Nessuna novità per quel che riguarda le intenzioni dell’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, che ha acquistato il comparto bianco della ex Antonio Merloni, costituito dai due stabilimenti di Fabriano, Santa Maria e Maragone, e da quello umbro di Gaifana, dopo aver ritirato ufficialmente la domanda di ammissione al concordato da parte della newco, con annesso Piano concordatario liquidatorio quinquennale che prevedeva, tra l’altro, anche 343 esuberi. Dovrebbe presentarne un altro, ma la pandemia Covid-19 ha fatto slittare la decisione in merito.
Sospiro di sollievo per i 593 dipendenti della JP Industries di Fabriano che non percepiscono la cassa integrazione da gennaio. «Ieri l’Inps ha provveduto al versamento della cassa integrazione per i dipendenti della JP Industries che da gennaio non percepivano i pagamenti», annuncia il responsabile della Fiom per il fabrianese, Pierpaolo Pullini. Il 15 aprile scorso, nella sede del ministero del Lavoro era stata firmata la cassa integrazione per ristrutturazione, approvata a fine dicembre dal Mise. Da quella data quasi un altro mese prima dell’erogazione delle mensilità a partire da gennaio scorso.
«Da lunedì 18 maggio, invece, saranno accreditate le somme relative al mese di aprile. E questo perché è cambiata la causale della cassa integrazione per via della pandemia. Infatti Porcarelli ha ottenuto che anche per i dipendenti della JP Industries si aprisse la cassa integrazione Covid-19». E questo non è un particolare di poco conto. Infatti, la proroga della cassa integrazione siglata nel dicembre scorso prevedeva la chiusura a luglio o, settembre prossimo, nel caso il decreto fosse stato rifinanziato a livello nazionale. Per via dell’emergenza Covid-19, però, lo Stato ha approvato una nuova causale per l’utilizzo della cassa integrazione legata alla pandemia.
La JP Industries di Fabriano ha chiesto e ottenuto, dal 1° aprile scorso, il cambio di causale. Ciò determinerà l’allungamento della scadenza. Non più luglio, ma molto probabilmente novembre, se non addirittura dicembre. Per il futuro, si vedrà.
«Serve ora che l’azienda riveda un piano industriale che possa garantire prospettiva in piena continuità seguendo le indicazioni del Tribunale. Tempo ne abbiamo perché si riveda il tutto per scongiurare licenziamenti di massa. I posti di lavoro vanno preservati il più possibile», prosegue Pullini che si augura, infine, che si possa aprire una seria discussione a livello nazionale per il comparto dell’elettrodomestico. «Si rischia una crisi globale del manifatturiero per via della pandemia. Quindi a maggior ragione serve aprire una discussione affinché l’elettrodomestico rientri nei settori strategici a livello nazionale e lo Stato possa mettere in campo tutti gli strumenti necessari per salvaguardare produzioni e posti di lavoro».