FABRIANO – Prorogato fino al 31 luglio 2020 l’utilizzo della cassa integrazione per la JP Industries di Fabriano. Boccata d’ossigeno per i 593 dipendenti della newco dell’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, che ha acquistato il comparto bianco della ex Antonio Merloni: due stabilimenti a Fabriano – Santa Maria e Maragone – e uno in Umbria, a Gaifana. «Ci aspettiamo che l’azienda possa presentare, entro la scadenza del 28 gennaio prossimo, un piano di ristrutturazione del debito ai giudici della sezione Fallimentare del Tribunale di Ancona, con il quale si garantiscano i livelli occupazionali e che, finalmente, possa segnare un vero riavvio a livello produttivo», il commento dei sindacati.
Dunque, altri sette mesi di cassa integrazione per riorganizzazione industriale della JP Industries di Fabriano. Fino al 31 luglio del prossimo anno e non fino al 23 settembre come chiesto dall’azienda. Questo perché sono esauriti i fondi del Decreto con cui vengono finanziati gli ammortizzatori sociali. Il montante complessivo per la proroga della cassa integrazione ammonta a circa 4,7milioni di euro e non a 6,8milioni di euro se si fosse prorogata fino a settembre. Resta, comunque, il diritto di precedenza per la JP Industries qualora il Decreto dovesse essere di nuovo rifinanziato e, quindi, spostare la data del rinnovo della cassa integrazione al settembre prossimo.
La firma è avvenuta questo pomeriggio nella sede del ministero del Lavoro alla presenza dei dirigenti ministeriali, dei vertici dell’azienda di Fabriano, dei rappresentanti dei sindacati di categoria Fiom-Fin-Uilm, oltre alle Rsu.
Dunque, è arrivato il regalo di Natale in anticipo per i 593 lavoratori della JP Industries di Fabriano: 1 dirigente, 48 impiegati e 544 operai. A conti fatti, si tratta dell’ottavo anno consecutivo, addirittura dodicesimo se si considerano gli ultimi anni di vita industriale della ex Antonio Merloni. «Si è salvaguardato un minimo di reddito per i lavoratori, ma certamente questa proroga – commentano le parti sociali – deve essere un punto di partenza. Ci aspettiamo molto dal piano di ristrutturazione del debito, da presentare entro il 28 gennaio prossimo. Deve salvaguardare i livelli occupazionali e porre in essere le basi per il riavvio produttivo costante e continuo della JP».