FABRIANO – La malattia diagnosticata un anno fa, la dura lotta, ma purtroppo, la battaglia persa. Addio a Giuseppe Vitalucci, operaio di Fabriano in servizio presso la Ritrama di Sassoferrato, per tutti il “Vespista” vista la sua passione per la storica Vespetta con cui andava sempre in giro per il comprensorio fabrianese.
Ancora un lutto che colpisce profondamente tutta la città di Fabriano per l’improvvisa scomparsa di un papà amato da tutti. Nella sua Ca’ Maiano, vicino alla frazione di Marischio, tutti conoscevano Peppe, come veniva chiamato amichevolmente, e sono increduli da quando si è diffusa la notizia. In tanti si sono stretti attorno alla moglie Daniela, al figlio Michele, alla madre di Giuseppe, Liliana, e ai parenti tutti. Il decesso è avvenuto lunedì all’Hospice dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. La camera ardente è stata allestita nei locali dell’obitorio del presidio ospedaliero cittadino è stata raggiunta da tante persone che hanno voluto rendere omaggio a Giuseppe.
Il funerale si è svolto ieri pomeriggio, all’interno della chiesa parrocchiale di San Sebastiano, a Marischio, officiata dal parroco, don Gino Pierosara. Nel corso dell’omelia il sacerdote ha ricordato le qualità umane di Peppe, invitando i presenti a pregare per lui e per i suoi cari in questo momento di forte dolore. Forte momento di commozione quando a prendere la parola è stato il figlio. «Ciao babbo – ha detto Michele – grazie per tutto ciò che hai fatto per noi e per tutto l’affetto che ci hai trasmesso ogni giorno. Adesso, con la tua Vespetta, fai buon viaggio verso il cielo e proteggici». Su volontà dei familiari sono state raccolte offerte per il reparto Hospice dell’ospedale di Fabriano specializzato nella cura amorevole dei malati oncologici.
La salma è stata tumulato all’interno del cimitero di Serra Sant’Abbondio, provincia di Pesaro Urbino, dove Giuseppe era nato 52 anni fa. «Una persona buona – è la descrizione di alcuni suoi colleghi – che è sempre andato d’accordo con tutti».