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La Lega di Fabriano torna in piazza per parlare di case popolari

Modifiche al Regolamento Comunale per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica nel comune di Fabriano. A chiederle è il coordinamento Lega di Fabriano che ha deciso di tornare in piazza, oggi 24 marzo

La Lega in piazza a Fabriano
La Lega in piazza a Fabriano

FABRIANO – Modifiche al Regolamento Comunale per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica nel comune di Fabriano. A chiederle è il coordinamento Lega di Fabriano che ha deciso di tornare in piazza, oggi 24 marzo.

«Nell’ambito della normativa nazionale e regionale, viene confermato – tra le altre cose – il principio dell’evidenza pubblica, cioè della indizione di procedure di concorso per assegnare gli alloggi e i Comuni hanno la possibilità di formare graduatorie aperte da aggiornare con cadenza almeno annuale. Quindi, ogni Comune approva il proprio regolamento per l’assegnazione degli alloggi attenendosi al quadro disposto dalla normativa regionale. Il comune di Fabriano dall’aprile 2010 non ha mai modificato il proprio regolamento, ma nel frattempo la crisi economica del territorio comunale si è acuita facendo percepire ai residenti possibili disparità di trattamento», hanno ribadito dal coordinamento della sezione di Fabriano della Lega.

Secondo la Lega, «niente vieta al Comune, rispettando sempre i criteri stabiliti dalla L.R. 36, di stabilire come inserire e modulare tempi e modi per applicare i requisiti facenti parte delle norme stabilite all’interno del proprio Regolamento Comunale. Anche perché i numeri parlano chiaro: 256 richiedenti e 165 stranieri, di cui solo 10 comunitari, e 91 italiani. Questa la graduatoria dove gli italiani vengono dopo».

E per questo si propone che venga modificato l’Art. 6 del Regolamento Comunale: «Potranno accedere alle graduatorie per ottenere una casa popolare soltanto gli stranieri residenti da almeno dieci anni sul territorio nazionale con regolare permesso di soggiorno. Per ottenere l’alloggio, tutti dovranno dimostrare di risiedere e lavorare da almeno cinque anni nel bacino di utenza del territorio comunale. Obbligo per i cittadini stranieri di fornire la documentazione attestante la situazione patrimoniale all’estero, mediante certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato Estero, corredati di traduzione in lingua italiana autenticata dall’autorità consolare che ne attesti la conformità all’originale».

La metà degli alloggi disponibili, inoltre, «dovrà essere destinato alle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà assoluta. Per la restante parte sarà data priorità, oltre alle famiglie in possesso dei requisiti, alle categorie fragili come anziani, famiglie con disabili o malati terminali, giovani coppie con non più di 40 anni e figli a carico, genitori separati e divorziati, persone sole con minori e nuclei famigliari in condizioni di emergenza abitativa. Si verifichi, inoltre, la possibile vendita di immobili di pregio, inutilizzati, di proprietà Comunale, al fine di recuperare fondi da destinare all’edilizia pubblica».