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Le Cartiere Miliani passano di mano, un Fondo Usa sarà il proprietario

Il Gruppo Fedrigoni, infatti, è a un passo dall’essere venduto al fondo statunitense di private equity Bain Capital. Non mancano le preoccupazioni in città. La firma sul preliminare di vendita forse il 22 dicembre

Lo stabilimento delle Cartiere Miliani a Fabriano

FABRIANO – Bandiera a Stelle e Strisce sulle Cartiere Miliani di Fabriano. Il Gruppo Fedrigoni, infatti, è a un passo dall’essere venduto al fondo statunitense di private equity Bain Capital. Non mancano le preoccupazioni in città.

Di fatto si è alla stretta finale, ma non è ancora ufficiale. La due diligence è partita nel settembre scorso. Le parti, si sono viste nei giorni scorsi, e pare abbiano concordato che entro la fine di questo mese, forse il 22 dicembre, si potrebbe apporre la firma sull’accordo preliminare di vendita. È stato Alessandro Fedrigoni a confermare, ieri, che la trattativa è in stato molto avanzato.

Ma ciò non significherà che il passaggio di mano sia immediato. Infatti, ci saranno tante formalità da espletare vista la produzione di carta moneta, proprio nello stabilimento di Rocchetta di Fabriano, e tutto un iter burocratico lungo almeno qualche mese. Quindi è probabile che la firma del closing dovrebbe avvenire entro il primo semestre 2018, non prima.

Tutte le parti in causa, compresa quella sindacale, predicano prudenza e pazienza. Non c’è ancora nulla di scontato, già in passato infatti si era arrivati a questo punto, sia con il gruppo cartario dell’Austria sia con la cordata Benetton-Bonomi, con le rispettive holding Edizione e Investindustrial, avevano messo sul piatto una cifra attorno ai 500milioni di euro per acquisire il gruppo Fedrigoni. Poi, però, era sopraggiunto il terribile sisma dell’agosto-ottobre 2016 che ha danneggiato seriamente lo stabilimento di Pioraco. La trattativa, dopo un tira e molla, era saltata definitivamente. Adesso, però, la convinzione da ambo le parti non sembra mancare, quindi la strada che porta alla vendita appare tracciata.

Non manca una serpeggiante preoccupazione a Fabriano, visto che il potenziale neo proprietario delle storiche Cartiere Miliani sarà un Fondo di private equity e non un soggetto industriale. Ciò potrebbe voler dire che il business principale diventerà la redditività dell’investimento per gli azionisti. Potrebbero, dunque, non essere escluse azioni che portino a una seria riorganizzazione produttiva, con possibile utilizzo di ammortizzatori sociali e riduzione dei posti di lavoro, per i reparti meno remunerativi. Un rischio, a esempio, per il comparto stampa carta-moneta, a Fabriano, dove – con la perdita di alcune importanti commesse – sono stati individuati circa 150 potenziali esuberi.