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Fabriano, la Lega boccia i tre anni di amministrazione comunale pentastellata

Secondo la portavoce Chiara Biondi, non si salva nulla di questo triennio targato Movimento 5 Stelle. «Le tante promesse e battaglie di principio sono scomparse»

Una veduta di Fabriano
Una veduta di Fabriano

FABRIANO – «Se siete in difficoltà perché non avete dimestichezza con il lavoro, chiedete aiuto e ascoltate le proposte che vi arrivano. Mettete da parte la supponenza e smettetela di dare la colpa a chi c’era prima. Sono passati tre anni, la gente aspetta fatti». Mano tesa della Lega di Fabriano alla maggioranza pentastellata, ma in realtà è solo l’incipit per ripercorrere, bocciandoli senz’appello, i tre anni a guida del sindaco Gabriele Santarelli.

La Lega, attraverso la portavoce Chiara Biondi, non fa sconti. Si parla di un “prima”, caratterizzato «da un attivismo frenetico, segnalazioni continue e opposizione dura e pura, battaglie di principio, promesse e tanta buona volontà», suscitando «la speranza del cambiamento in un gruppo giovane pieno di voglia di fare e con risposte su tutto». Poi, c’è stato un “dopo”, che ha fatto registrare ancora «entusiasmo e partecipazione dalla città, con la certezza che tutto sarebbe cambiato», fino a quando non ci si è scontrati con la realtà.

«Le tante promesse e battaglie di principio sono scomparse, la città vive un momento drammatico e chi dovrebbe fare si offende e risponde in maniera puerile alle critiche, alle proposte non risponde per niente e le stesse vengono vissute come fastidio. In tanti, negli ultimi tempi, si sono chiesti che fine hanno fatto le tante promesse: il bilancio partecipato, la trasparenza, la consulta sul lavoro e sulla sanità, la manutenzione ordinaria, le frazioni, l’ammodernamento della macchina amministrativa e le pareti di vetro del Comune con il tappeto rosso, il consorzio di bonifica. Ci fermiamo qui, continuare sarebbe troppo facile», ironizza la Biondi. E non basta vantarsi, come ha scritto in un post il primo cittadino di Fabriano, delle intense relazioni istituzionali e partecipazione ai tavoli, di rapporti e collaborazioni con Governo e Regione, «che ci hanno consentito di conquistare un ruolo e reso riconoscibili».
Non basta, «perché tutte queste relazioni hanno portato allo smantellamento dell’ospedale, non hanno prodotto niente per il lavoro. La disoccupazione è cresciuta, il calo demografico è incessante, la SS76 è una barzelletta, il turismo non decolla, nemmeno i bagni pubblici sono stati riaperti, e con la cultura sono pochi quelli che ci mangiano».

L’esponente della Lega di Fabriano evidenzia l’immobilismo durante la pandemia da Coronavirus. «Mentre in molti Comuni si è cercato di far fronte alla crisi post-Covid con i mezzi a disposizione, voi avete chiuso gli uffici per tre mesi e avete aspettato tre mesi per fare la prima iniziativa sul fronte economico. Il 20 aprile scorso abbiamo avanzato proposte concrete: sospensione e il differimento di Imu e Tari per tutto il 2020, voi fate lo sconto. Chi è stato chiuso probabilmente avrà difficoltà, ma lo sconto, pur insufficiente è un primo passo. Sulle altre proposte fatte, ed altre che abbiamo da proporre aspettiamo un cenno da parte vostra. Tutto tace, mentre Umbertide stanzia 300 mila euro e Ascoli 1 milione di euro per gli aiuti, noi facciamo polemiche sulla chiusura dei giardini e le aree giochi. L’ex assessore al Bilancio ha parlato di 3.700.000 euro pronti da spendere, avete approvato un bilancio che non risponde al periodo attuale promettendo variazioni. Non c’è più tempo di aspettare».

Tempo, invece, si è trovato, secondo la Lega, per le modifiche al Regolamento comunale degli Uffici e dei Servizi «avocando a sé i poteri che per legge sono propri dei dirigenti, e quando noi per primi abbiamo sollevato delle giustificate perplessità sulla legittimità di tali interventi normativi, ci è stato risposto che “dovevamo studiare”. Oggi però, guarda caso, quel Regolamento è stato impugnato avanti al Tar Marche».
Chiara Biondi e tutta la Lega di Fabriano sono certi che tornerà l’attivismo negli ultimi due anni di amministrazione. «Sappiamo tutti che prossimamente farete un mare di lavori, le elezioni si avvicinano e i consensi vanno riconquistati, quindi vedremo comportamenti da vecchia politica, quella che voi volevate cancellare. Fate attenzione perché la gente ha memoria e difficilmente dimenticherà le promesse ricevute e non mantenute, soprattutto da chi diceva di essere diverso e nei fatti e comportamenti si è dimostrato inadeguato ad amministrare una città in crisi. Solo per ricordarvelo, lo stemma della città rappresenta un fabbro, Fabriano è sempre stata una città manufatturiera, non scordatelo e agite di conseguenza».