FABRIANO – Ha in mano le chiavi delle casse comunali del comune di Fabriano. Francesco Bolzonetti, 55 anni, sposato con due figli, quadro direttivo in Veneto Banca, appassionato di passeggiate ed escursioni per i monti. Ricerca funghi, asparagi, magari andando in sella alla mountain bike.
Bilancio e Servizi Finanziari, Controllo di gestione, Partecipate, Ottimizzazione delle risorse, Tributi, Patrimonio comunale (in condivisione con l’assessore Cristiano Pascucci), potrebbe essere il primo Assessore a finire sulla graticola visto che i cordoni della borsa sono mantenuti da lei. Si sente addosso molta pressione?
«Sì e no. Ci siamo insediati con il bilancio di previsione già approvato. È nostra intenzione rispettare sempre le scadenze e avere, quindi, una programmazione annuale in ordine, approvando il documento contabile in tempo. Abbiamo approvato l’assestamento di bilancio il 31 luglio scorso, con la decisione di utilizzo dell’Avanzo di amministrazione per la parte non vincolata. Abbiamo deciso un cambio di priorità importante privilegiando la sicurezza degli edifici scolastici a scapito della realizzazione di due rotatorie. Ciò non significa che non ci sarà spazio anche per questo, ma certamente è fondamentale prima avere un quadro generale con la stesura del Piano urbano del traffico».
Come stanno i conti del comune di Fabriano?
«I conti, anche grazie alla sospensione dei mutui perché Fabriano è ricompreso nel cosiddetto “cratere sismico”, non stanno male. Senza questa sospensione, certamente, sarebbe un bilancio molto tirato. Stiamo vedendo se all’interno delle pieghe di bilancio sia possibile ottimizzare le risorse, eliminando sprechi e facendo investimenti che possano portare dei ritorni in termini di efficientamento e quindi minor costi».
Dunque, un’ottimizzazione dei conti come prima priorità, un secondo obiettivo?
«La seconda priorità ci viene imposta dal Decreto legislativo del 26 giugno scorso che riguarda la disciplina delle partecipate. Entro il 30 settembre prossimo dovremmo eseguire una ricognizione delle società partecipate e verificare se rispondano alle condizioni previste tassativamente nel Decreto, in particolare dunque Agricom e Farmacom. Una delle condizioni richieste per il mantenimento delle società partecipate è che negli ultimi tre anni abbiano avuto un fatturato pari almeno a 500mila euro. Agricom non rispetta questa richiesta, la Farmacom sì. E quindi Agricom potrebbe essere dismessa entro un anno se si decide di andare in questa direzione».
La terza priorità?
«Il nostro terzo obiettivo riguarda, sicuramente, il recupero dei crediti che il Comune vanta. Il tutto nell’ottica di una ricognizione puntuale dei conti. Questo ci aiuterebbe, inoltre, per quel che riguarda la tassazione comunale, la pressione fiscale. È nostra intenzione che sia contenuta, ma adesso dobbiamo ragionare su alcuni aspetti tecnici e, quindi, ci sarà tempo da qui a fine anno. Perché il nostro obiettivo è approvare entro il 31 dicembre 2017 il bilancio di previsione triennale».