FABRIANO – Dopo la fumata grigia, se non addirittura nera, in merito alla vertenza Elica, a intervenire è la consigliera del Movimento 5 Stelle Simona Lupini, seguito dell’incontro di ieri, 14 giugno, in Regione fra azienda e sindacati. La multinazionale di Fabriano lo scorso 31 marzo ha annunciato il proprio piano strategico 2021-2023 nel quale si prevede: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.
Vertenza Elica, l’iniziativa di Fabriano
«I sindacati hanno ragione a sollecitare una riflessione e dei provvedimenti specifici sulla competitività – dice Lupini -: le nostre produzioni tradizionali hanno perso posizioni nell’economia globale, e tante aziende, dalle grandi alle micro, si sono trovate spiazzate e sono entrate in crisi, o hanno delocalizzato. Il terremoto è stato un altro colpo tremendo. Una difficoltà certificata anche dalla Commissione UE, che ha collocato le Marche tra le Regioni in Transizione: ed è effettivamente un percorso di trasformazione e transizione quello che dobbiamo affrontare, non possiamo più accontentarci di interventi limitati».
Auspicando la pronta convocazione del tavolo di crisi al Mise, la pentastellata consigliera regionale rilancia sull’appuntamento organizzato a Fabriano per il prossimo venerdì 18 giugno. «Sia dalla maggioranza sia dal PD sono arrivate proposte sulle ZES (Zone Economiche Speciali), e per discutere di come rilanciare il distretto fabrianese il Comune ha organizzato per il prossimo 18 giugno alle 16 una tavola rotonda a cui parteciperanno la Regione Marche, Università, sindacati e associazioni di categoria, sindaci e rappresentanti istituzionali, con l’avallo e la presenza della viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde e della sottosegretaria al Lavoro Rossella Accoto. Avere qui le rappresentanti del Governo e metterle a un tavolo con chi lavora, chi produce e chi può fornire nuove soluzioni tecnologiche e organizzative, ci permetterà di calare nel concreto la discussione sulla riconversione economica: sono molto felice di questo punto di partenza, per cui mi sono spesa in prima persona».
La proposta: inserire le Marche negli incentivi per il Sud
La proposta dei 5 Stelle è coordinata a livello regionale e nazionale. «Insieme con Patrizia Terzoni, che ha depositato una mozione alla Camera, ci stiamo muovendo per chiedere alla conferenza Stato-Regioni e al Governo di essere coerente con le indicazioni dell’Unione Europea e inserire le Marche nella Politica di Coesione e negli incentivi fiscali per il Sud, come il taglio dei contributi sui nuovi assunti. Taglio del costo del lavoro, incentivi sugli investimenti, bandi mirati per sostenere il reshoring e la reindustrializzazione o per spingere la trasformazione digitale: misure del genere avrebbero un impatto strutturale e darebbero nuova competitività a imprese e lavoratori», conclude Simona Lupini.