FABRIANO – La grande e versatile organista Marialuisa Veneziano, l’unica donna esibitasi davanti a tre Papi, l’ultimo proprio Papa Francesco, sarà l’attesa ospite ad Albacina di Fabriano nella Chiesa di San Venanzio Vescovo, il 2 Febbraio alle ore 21, in occasione del 20esimo anniversario della Venuta di San Gaspare del Bufalo ad Albacina. Alla presenza del vescovo Monsignor Stefano Russo e del pubblico farà vibrare l’organo settecentesco Callido con un imperdibile concerto che riporterà in vita, con le suggestive note di Bach, Haendel, Morandi, Pergolesi e Valeri, la bellezza della chiesa recentemente riaperta dopo i lavori di riparazione eseguiti a seguito del terremoto.
Marialuisa Veneziano, che tipo di repertorio suonerà a San Venanzio e che caratteristiche ha l’organo della Chiesa?
«Lo strumento meraviglioso presente nella chiesa di Albacina risale al 1774, piccolo gioiello creato dal costruttore veneto Gaetano Callido che inizialmente era stato destinato alla chiesa di S. Caterina di Cingoli. Fu trasferito ad Albacina nel 1812 dando così a questo bel paese l’opportunità di far risuonare le sue splendide e robuste canne; lo definirei la “mascotte” di un grande patrimonio da salvare e da recuperare che è quello di questi giganti che con la loro voce avvolgente ci avvicinano a Dio. Il programma che ho scelto per questa occasione rievoca la gloriosa epoca barocca con Haendel e Bach, ma non trascurando il grandioso contributo dato dal nostro Paese alla grande musica: Benedetto Marcello (di cui Bach trascrisse per organo numerose opere destinate in origine all’orchestra), Pergolesi. Accanto a lui, ma di epoca successiva, ho affiancato un altro grande e illustre marchigiano, Giovanni Morandi dal quale avremo modo di avvicinarci anche allo spirito di Rossini, contemporaneo allo stesso e legati da profonda amicizia. Al momento vivo nella Regione Marche ed è giusto valorizzare quanto questa bella regione ha dato alla grande musica. Avremo in più anche un passaggio della joie de vivre francese con Lefebure Wely e il suo stile bandistico ottocentesco. Quella gioia di vivere che ho avuto la fortuna di assorbire da uno dei miei maestri, Jean Guillou, che mi ha insegnato a non ridurre la musica alla conoscenza perfetta dei passaggi ma a pensare alla partitura, a sentirmi un tutt’uno con il mio strumento per far arrivare al pubblico la bellezza della musica. A lui, purtroppo scomparso da pochi giorni a Parigi all’età di 88 anni, voglio quindi dedicare questo concerto».
Come mai è così raro trovare un’organista donna?
«È uno strumento da sempre nella storia relegato agli ambienti ecclesiali, e quindi principalmente maschili .L’organo ha una capacità evocativa unica, sulle sue tastiere c’è un intera orchestra, quando suoni, contemporaneamente tocchi la tastiera, muovi i pedali, sistemi i registri, e noi donne si sa, siamo brave a lavorare in multitasking.. Il mio piacere è di dar nuova voce a tanti e diversi organi presenti nelle chiese italiane, spesso trascurati, un patrimonio culturale ancor poco noto che crea emozioni fortissime».
Marialuisa Veneziano, nata a Vibo Valentia ma romana di adozione, è fra le organiste più quotate della sua generazione. Acclamatissima si è esibita in tutto il mondo, sale da concerto, cattedrali e festival internazionali. Pianista, organista, musicologa, si laurea in Pianoforte al Conservatorio di “S.Cecilia” di Roma sotto la guida del M° Aldo Tramma; si specializza in seguito con Ramin Bahrami sull’opera per tastiera di J.S. Bach. Segue la laurea in Organo e Composizione al Pontificio Istituto di Musica Sacra con il M° Theo Flury, e la specializzazione sul repertorio organistico Romantico – Contemporaneo a Parigi con l’organista più celebre del mondo: Jean Guillou e con Yanka Hekimova e a Lipsia (Germania ) con Ludger Lohmann.
In occasione dell’elezione di Papa Francesco, è stata la prima donna organista, dal 1500 ad oggi, ( dai tempi di Giovanni Pierluigi da Palestrina), ad animare la liturgia di intronizzazione del Pontefice.