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Matteo Salvini a Fabriano: lavoro, immigrazione e Islam, i temi toccati

«Santo Subito», da parte degli operai. «No, sono una persona normale», la replica del leader della Lega, appena sceso dall’auto, mentre andava incontro ad alcuni operai della Tecnowind di Fabriano, circa una cinquantina

Matteo Salvini a Fabriano
Matteo Salvini a Fabriano

FABRIANO – «Santo Subito», da parte degli operai. «No, sono una persona normale», la replica del leader della Lega, Matteo Salvini, appena sceso dall’auto, mentre andava incontro ad alcuni operai della Tecnowind di Fabriano.

Questo lo scambio di battute che ha fatto da apripista alla visita di oggi, 8 febbraio, del candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il numero uno della Lega, Matteo Salvini. Un tour nelle Marche che lo porterà, nel corso di questa giornata, a Camerino, Civitanova Marche e quindi Ascoli Piceno.

Il leader della Lega
Il leader della Lega

La prima tappa è stata, volutamente, Fabriano, «perché qui ci sono numeri impressionanti di disoccupazione», ha evidenziato Salvini. Quindi, ha ascoltato il racconto di alcuni operai della Tecnowind, azienda attiva nel settore cappe, che sta vivendo una situazione difficilissima. L’Europarlamentare ha ascoltato il racconto di due operaie di questa azienda, «nella quale lavoriamo da oltre vent’anni», con le difficoltà legate alla cassa integrazione e al rischio licenziamenti sempre dietro l’angolo. «Con 300 euro al mese dobbiamo pagare tutto. Ci sono colleghi che rischiano che i Servizi sociali gli portino via i figli perché non possono più mantenerli. Non ci ascolta nessuno, siamo abbandonati da tutti. È una vergogna», le loro parole.

«Datemi un riferimento dell’azienda, un nome e cognome, un numero di telefono, e mi ci metto in contatto nelle prossime ore», la rassicurazione di Salvini.

Anche un rappresentante della JP Industries ha preso la parola, raccontando come questa newco che ha acquisito il comparto bianco della ex Antonio Merloni, «in buona sostanza, non sia mai partita veramente. Siamo da anni in cassa integrazione e si lavora a singhiozzo, vivendo solo con gli ammortizzatori sociali che a fine anno scadranno».

Il leader della Lega ha ascoltato fino in fondo gli operai presenti davanti alla sede della Tecnowind, circa una cinquantina. «In molte zone d’Italia ascolto questi racconti di sofferenza ai quali va data una risposta concreta. Quando sarò al Governo manterrò tutto ciò che, da anni, sto affermando in tema di lavoro, Legge Fornero, Immigrazione. Chi ha preso finanziamenti pubblici, non può delocalizzare, ma rimanere in Italia a produrre. Prima gli Italiani! Questi drammatici racconti devono finire».


Prima di degustare i prodotti tipici del territorio di Fabriano e, quindi, andare verso la successiva tappa a Camerino, Matteo Salvini ha toccato altri due temi importanti per le Marche. «Per quel che riguarda i fatti di Macerata, noi vogliamo ridurre gli sbarchi e aumentare le espulsioni. Non è concepibile che ci sia un numero spropositato di immigrazione non controllata. Siamo abituati a chi ci da la colpa di tutto su questo tema, ma abbiamo le spalle larghe».

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Infine, un accenno all’Islam e a quanto accaduto a Fabriano con le polemiche legate ai due centri islamici presenti in città e al video postato dall’ex Imam di Fabriano, da alcuni anni trasferito in Polonia, contro Israele. «L’Islam non è una religione, bensì una legge. E a casa mia non voglio moschee o centri di cultura islamica. No, grazie. Perché predicano che la donna è inferiore all’uomo, solo per fare un esempio, e che quindi tutto ciò non è compatibile con l’Italia, Fabriano compresa».

Applausi a scena aperta e il leader leghista che ha proseguito nel suo tour marchigiano.