FABRIANO – Bocciatura senz’appello della prima parte del mandato dell’Amministrazione comunale di Fabriano da parte del capogruppo di Lega-Fdi-Scattolini sindaco, Vincenzo Scattolini. Mancanza di dialogo e sostanziale immobilismo, le motivazioni dell’esponente politico di opposizione che ne ha anche per i colleghi di minoranza.
Siamo arrivati al giro di boa della legislatura. Come giudica questa Amministrazione? Salva qualcosa dei loro provvedimenti?
«Come già ho dichiarato in altro luogo ed in tempi diversi, da personaggio prestato al mondo politico posso solo dire di essere stato profondamente deluso nelle aspettative. La protervia, la prepotenza, il delirio di potere e la mancanza di un confronto leale da parte di tutta la maggioranza ed anche da certa parte della minoranza hanno caratterizzato questo periodo in senso negativo. Le iniziative e le proposte non dettate dai tavoli del potere sono state quasi sempre bocciate e non sono mai state prese minimamente in considerazione. Tale comportamento ha reso frustrante la vita di chi momentaneamente, e solo per ora, si trova all’opposizione. Non esiste, da parte di alcuno, la comunità di intenti nelle azioni che dovrebbero tendere al bene comune di questa città che certamente merita ben altro governo e un futuro migliore di quello che oggi mi aspetto con le attuali prospettive.
Se si andrà avanti con la politica delle chiacchiere, e qualche volta anche azzardate, seguita fino ad ora, non vedo un miglioramento delle condizioni di questo meraviglioso territorio. Fabriano era un faro, ma oggi è solo un cerino che si sta esaurendo piano piano.
Infine la volontà della Regione Marche, a questo punto è chiara ed evidente: punire Fabriano per l’importanza che, nel passato, ha rivestito in certi campi, dimenticando che, nella regione ed in passato, molte cose sono state realizzate perché Fabriano costituiva il bancomat della zona».
Mi si chiede se salvo qualcosa dei provvedimenti attuati fino ad oggi, perché, quali provvedimenti sono stati attuati?».
Cosa dovrebbe fare la politica nella seconda metà del mandato? Mi dica tre provvedimenti necessari sui quali si augura possa esserci ampia convergenza.
«Premesso che la politica (quella seria) non ha mai creato posti di lavoro, occorre sottolineare che l’esigenza primaria di questo territorio è proprio quella di rimediare allo sconcio dei settemila e passa disoccupati attuali. Nel mio programma elettorale avevo parlato della possibilità di istituire a Fabriano e zone limitrofe una così detta “zona franca urbana”. Per definizione letterale questa costituisce una sezione del territorio dello Stato che, pur essendo sottoposta alla sovranità dello Stato stesso, resta al di fuori della sua linea doganale e fiscale, al fine di favorire per lo più il commercio internazionale e locale e talvolta lo sviluppo industriale o agricolo delle sezioni stesse e indirettamente di quelle circostanti. I vantaggi arrecati alle imprese ed ai singoli imprenditori consisterebbero in agevolazioni fiscali e contributive, fruite mediante riduzione dei versamenti. La zona franca potrebbe costituire un incentivo per quegli industriali che avessero intenzione di investire da noi. Lo Stato ed il Comune potrebbero porre in essere provvedimenti fiscali e commerciali tali da ingolosire eventuali investitori. La costituzione di una eventuale zona franca sarebbe sicuramente molto più appetibile di una ventilata area di crisi complessa.
Secondo impegno per tutte le forze politiche dovrebbe essere quello di difendere a tutti costi un ospedale utile e necessario a tutto l’entroterra marchigiano ed alla nostra zona montana. In questi ultimi tempi sembra che i sindaci del nostro entroterra abbiano finalmente compreso che l’egoismo dimostrato in passato non porta da nessuna parte. L’unione ha fatto sempre la forza ed ora occorre sconfiggere ed abbattere gli algoritmi irreali, ingiusti ed assolutamente lesivi del diritto alla salute imposti a suo tempo da qualche eccelsa mente governativa ed applicati dal solito menefreghista Presidente della Regione.
Il terzo impegno che dovrebbe vedere l’unità di intenti di tutte le forze politiche dovrebbe essere basato sull’aumento della sicurezza percepita e reale. Ho molto apprezzato l’introduzione delle telecamere intelligenti sul nostro territorio. Controllare velocità, auto e targhe però non è sufficiente, anche se necessario. Come tale controllo viene effettuato oggi serve solamente a far cassa, altro che chiacchiere. Polizia, carabinieri e guardia di finanza credo stiano facendo il massimo sforzo con gli organici a loro disposizione. Non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda la polizia locale che, invece, dovrebbe pattugliare il territorio h24. Al contrario, chi ha impartito l’ordine di andare a multare le macchine nel parcheggio antistante l’Ospedale alle ore 9 dovrebbe vergognarsi. A quell’ora vi è la massima concentrazione di presenze necessarie o dovute. A meno che non si rechi intralcio al traffico, occorrerebbe soprassedere. La presenza della polizia locale andrebbe invece incrementata durante le ore tardo serali e notturne. L’aumento dei furti in zona dovrebbe far riflettere. Su lavoro, sanità e sicurezza dovremmo essere tutti concordi, maggioranza e opposizione».
Che voto darebbe alla maggioranza e all’opposizione?
«Dopo i giudizi che ho esposto sulla maggioranza su quanto prodotto fino ad ora, non posso dare certo un voto sufficiente. Da un gruppo di giovani che avevano gridato al cambiamento sono stato deluso. Il cambiamento non c’è stato da subito. Avevano gridato ai quattro venti che avrebbero scardinato il Comune e sono rimasti impigliati nelle maglie di coloro che da decenni occupano spazi che non consentono manovre, soprattutto ai politici, quando non possiedono le competenze di base per impartire le necessarie e dovute disposizioni. Immobilismo totale e credo che questo sia uno dei motivi che ha portato l’attuale maggioranza ad un anonimato quasi totale.
La minoranza, quale? Soggetti che, chi per manovre di partito, chi per vanagloria personale, chi per tutelare partiti ormai decotti e chi per parrocchiette da favorire si sono mossi in ordine sparso senza avere un minimo senso del bene comune. L’unica cosa che mi riguarda consiste nel fatto che, almeno io, non debbo rispondere del mio operato a nessuno che non sia il cittadino fabrianese. I partiti che avrebbero dovuto sostenere la mia avventura, dopo le elezioni, sono scomparsi, talora facendosi vivi solo in qualche rara occasione. Non debbo dire grazie a nessuno e questa è stata sempre ed è attualmente la mia vera forza. Essere totalmente libero in uno stato e in un comune che spero si mantengano ancora liberali e libertari è quello che desideravo e che, anche per demerito di altri, ho ottenuto».