FABRIANO – Tagliare il traguardo dei 50 anni di vita e farlo tutti insieme perché: «1968…. We are the Dream!!!». Questo quanto accaduto, nei giorni scorsi, a Fabriano, in una serata indimenticabile per i sessantottini fabrianesi che hanno festeggiato il “mezzo secolo” nella splendida cornice del Chiostro della Cattedrale di San Venanzio.
«Non solo una cena, non solo un ritrovo tra vecchi amici, non solo una rimpatriata tra appartenenti alla stessa classe 1968, ma un vero e proprio amarcord, un viaggio nel tempo che, attraverso anche il recupero di oggetti e simboli degli anni ’70-’80, ha permesso a tutti noi di ripercorrere le tappe fondamentali della nostra vita», hanno evidenziato gli organizzatori della serata.
Intorno al chiostro si è infatti ricreato un “percorso della memoria”, partendo dalle scuole elementari (con l’esposizione di libri, giochi, oggetti quotidiani) fino ad approdare agli anni dell’adolescenza con la famosa Vespa’50, il motorino, i primi walkman, il telefono a gettoni, i dischi in vinile, i capi di abbigliamento che hanno segnato una generazione, rendendola riconoscibile nei decenni successivi.
Sono stati chiamati all’appello più di 100 ragazzi fabrianesi, qualcuno di loro è rientrato appositamente a Fabriano, anche se residente all’estero, proprio per non perdersi questo momento di gioia e condivisione. «La serata si è conclusa con un momento di raccoglimento e di partecipato ricordo dei nostri compagni che purtroppo, per la fatalità della vita, a questo appello non hanno potuto più rispondere. Il nostro saluto a Roberta Ricci, Carlo Stopponi, Emanuela Cerini e Giorgio Stroppa è stato particolare, con un corale volo di lanterne lanciate dal sagrato di San Venanzio, un abbraccio virtuale che siamo certi sia giunto ai nostri amici in cielo. L’abbiamo pensata in grande, ma quello che è successo l’altra sera va oltre ogni nostra rosea aspettativa. Vedere i vostri volti illuminati dai sorrisi ed emozionati nell’essere lì, è stata per noi una gioia infinita. Partecipando, vi siete trovati coinvolti quanto noi, in una storia che è la nostra storia, piena di spensieratezza, gioia di vivere, giochi per strada, attese sotto casa, telefonate dentro le cabine, giri in bici e mille altre cose che ognuno di noi porta nel cuore, indelebili, in un passato che non ritorna, ma che ci ha fatto essere quelli che siamo».